Aumenti delle tariffe luce e gas: triste presagio già annunziato alla fine del 2017.
Questo primo trimestre del 2018 dovrebbe portarci un incremento medio del 5,3% sulle forniture elettriche e del 5% sul gas.
L’aumento delle bollette stabilito dall’Autorità per l’Energia equivale a una levitazione di costi equivalente a 79 euro per ogni famiglia. Lo afferma l’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui una famiglia tipo dovrà pagare dal primo gennaio 2018 al primo gennaio 2019, 28 euro in più per la luce e 51 euro in più per il gas.
“Scopri le tariffe luce e gas” è una sorta di mantra che viene sottoposto ai consumatori vessati da quest’aumento. E purtroppo, molti fornitori, non tutti affidabili, sciorinano offerte di ogni tipo al fine di attutire l’impatto profondo sulle tasche di famiglie e piccoli consumatori.
Quali sono le cause di quest’aumento?
Le tariffe luce e gas subiranno questo rialzo improvviso per un molteplice intrecciarsi di svariati parametri.
Diverse le cause dell’aumento per l’energia elettrica. In primo luogo la ripresa dei consumi che genera, a priori, un aumento dei prezzi all’ingrosso.
Un secondo fattore importante è rappresentato dalla diminuzione delle quantità di energia importate dai colleghi francesi.
Altre difficoltà sono insite nei transiti poco agevoli nello stivale, soprattutto nel Mezzogiorno. Un’altra causa importante è rappresentata dall’aumento degli oneri per la sicurezza del sistema elettrico.
Infine grossa responsabilità è dovuta anche alla forte siccità dell’anno 2017, che ha ridotto drasticamente la componente di energia idroelettrica. Queste sono le cause principali.
Il comparto gas, invece è strettamente dipendente dalle oscillazioni delle quotazioni nei mercati all’ingrosso.
E i fornitori?
Sulle cause di questa impennata di rincari su luce e gas la situazione sembrerebbe chiara. Spostiamo adesso il focus sui fornitori: e in questo caso lo scenario è, al contrario, tutt’altro che limpida.
La tanto attesa liberalizzazione del comparto luce e gas fissata per il 1°gennaio 2018, rinviata poi al 1° luglio 2018, con l’entrata in vigore della nuova legge annuale sulla concorrenza e sul mercato numero 124/2017, è stata posticipata al 30 giugno 2019.
Grazie alla liberalizzazione del mercato, i consumatori acquistano il nuovo diritto per una libera scelta: si può decidere in ogni momento di cambiare contratto.
Il nuovo fornitore prescelto inoltrerà la richiesta di recesso al vecchio fornitore e si occuperà delle procedure necessarie ad attivare la nuova fornitura. Non va fatto alcun intervento sugli impianti e sui contatori. Ultimata la procedura, sarà il nuovo fornitore ad inviare le bollette.
Conclusioni
Le bollette rischiano di diventare più salate per le tasche dei cittadini, per l’ennesima volta. Cosa fare per arginare gli aumenti? Ovviamente, i clienti possono puntare sul metodo tradizionale: consumare meno.
Per tagliare la testa al toro e tutelare il proprio portafoglio, tuttavia, la soluzione più consigliata è quella di puntare sulle tariffe luce e gas più adatte al proprio profilo energetico.
Solo in questo modo si potranno mettere in atto le giuste contromisure a questa nuova stangata energetica.