L’ANCI ha annunciato le nuove tariffe per il diritto d’autore applicabili nel 2025, frutto di un accordo con la SIAE finalizzato a regolamentare l’utilizzo delle opere musicali in eventi organizzati dai Comuni e da enti collegati.


Le manifestazioni coinvolte spaziano dai concerti di musica leggera, classica e jazz, agli spettacoli di arte varia, rievocazioni storiche e trattenimenti con o senza ballo.

L’accordo introduce un quadro chiaro e strutturato per il pagamento del diritto d’autore, distinguendo tra eventi gratuiti e a pagamento e fornendo regole precise per il calcolo degli importi dovuti, a beneficio di una maggiore trasparenza e uniformità nella gestione delle manifestazioni pubbliche.

Ecco tutti i dettagli per l’anno in corso.

Ambito di applicazione

L’intesa riguarda le iniziative promosse da:

  • Comuni in forma diretta;
  • Enti senza fini di lucro controllati dal Comune;
  • Società a scopo di lucro con capitale interamente pubblico comunale;
  • Associazioni non profit con accordi contrattuali con il Comune, a condizione che il contributo pubblico sia l’unico introito e non superi i 5.000 euro, con un massimo di 1.000 spettatori e l’assenza di artisti di fama.

Differenziazione delle tariffe

Le tariffe variano a seconda della natura degli eventi:

Manifestazioni gratuite

Per gli eventi senza introiti di alcun tipo e senza finanziamenti comunali, sono previsti compensi fissi in base alla capienza dei locali o all’affluenza nelle aree all’aperto. Ad esempio:

  • Fino a 100 presenze: 142,80 euro
  • Da 101 a 300 presenze: 274,30 euro
  • Da 301 a 1.000 presenze: 422,75 euro
  • Oltre 8.000 presenze: 337,15 euro per ogni ulteriore blocco di 1.000 posti

Per spettacoli di arte varia e concerti di musica classica, si applicano riduzioni pari rispettivamente al 50% e al 75% dell’importo.

Nel caso di eventi con musica di pubblico dominio, il compenso fisso viene ridotto in base alla percentuale di brani tutelati presenti nella programmazione.

Manifestazioni a pagamento

Per eventi con entrate derivanti da biglietti, sponsorizzazioni o contributi, il compenso per diritto d’autore viene calcolato applicando aliquote specifiche alla base imponibile. Le tariffe minime sono definite in funzione della capienza. Ad esempio:

  • Fino a 100 presenze: 107,25 euro
  • Da 101 a 300 presenze: 205,75 euro
  • Da 301 a 1.000 presenze: 316,55 euro
  • Oltre 8.000 presenze: 252,60 euro per ogni ulteriore blocco di 1.000 posti

Le aliquote da applicare alla base di calcolo variano in base alla tipologia di evento:

  • 10% per concerti e spettacoli di danza
  • 9,90% per trattenimenti con e senza ballo
  • 4,95% per recital e spettacoli di illusionismo
  • 3,96% per eventi di arte varia e cabaret

Componenti della base di calcolo

La determinazione del compenso d’autore si basa su diversi elementi, tra cui:

  • Ricavi da biglietti e abbonamenti, inclusi gli ingressi gratuiti valutati al prezzo nominale;
  • Diritti di prevendita se gestiti direttamente dall’organizzatore;
  • Sponsorizzazioni e contributi pubblici e privati, calcolati al 50%;
  • Proventi da diritti di ripresa radiotelevisiva e raccolte di donazioni specifiche.

Se il Comune finanzia l’evento con un massimo di 5.000 euro e l’affluenza non supera i 1.000 spettatori, si applicano le tariffe ridotte previste per le manifestazioni gratuite.

Le nuove tariffe per il diritto d’autore 2025 da applicare nei Comuni

Qui il documento completo.