Targhe Personalizzate: Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, è tornato a parlare della questione delle targhe auto portabili, di cui si parla già da tempo.
Nel pieno del dibattito parlamentare sulla mozione di sfiducia indirizzata al Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli arriva una novità: il titolare del Dicastero delle Infrastrutture ha detto di voler introdurre in Italia la portabilità della targa: “una importantissima misura che porterà a breve un risparmio in termini di tempo e denaro”. Questo dopo le proposte lanciate nelle scorse settimane per modificare il Codice della Strada.
Secondo questa logica, la targa di un veicolo dovrà andare di pari passo all’intestatario e, quindi, non sarà più legate a doppio filo alla vettura.
Targhe personalizzate: il percorso della norma
Il provvedimento è allo studio degli esecutivi italiani da più di vent’anni. Fu inserito nel 2007 nel decreto sulle liberalizzazioni voluto da dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Bersani.
Nel 2010 la norma è entrata nel Codice della Strada, articolo 100 comma 3 bis:
“Le targhe […] Sono personali, non possono essere abbinate contemporaneamente a più di un veicolo e sono trattenute dal titolare in caso di trasferimento di proprietà, costituzione di usufrutto, stipulazione di locazione con facoltà di acquisto, esportazione all’estero e cessazione o sospensione dalla circolazione”.
Le reazioni
Un annuncio che è parso come un fulmine a ciel sereno, e di cui ad oggi non si sapeva nulla. Al punto che è stato accolto con sgomento e perplessità da Giorgio Mulè, portavoce dei parlamentari di Forza Italia:
“ll ministro Danilo Toninelli oggi al Senato ha annunciato che starebbe lavorando alla portabilità delle targhe. Certo l’annuncio sta tra il serio e il faceto nel solco della più assoluta fumosità e insensatezza mediatica che caratterizza il riccioluto ministro, per cui bisogna attendere eventualmente il testo della norma per comprendere effettivamente che cosa intenda fare e soprattutto come intenda accordare questa idea con quella del collega di governo Matteo Salvini”.
Speriamo che continui la possibilità di rimanere con sigle e numeri anonimi, visto che è “personalizzabile” ognuno possa scrivere o non scrivere cosa desidera.