Chi ha effettuato il tampone naso-faringeo per la diagnosi di covid-19 presso la asl di riferimento e, a distanza di più di 48 ore dal prelievo, non ha ancora avuto il risultato adesso può presentare una diffida.
La recente Ordinanza del Ministro della Salute del 12 agosto 2020 ha disposto nei confronti dei soggetti che hanno soggiornato o transitato in
- Croazia
- Grecia
- Malta
- o Spagna
l’obbligo di presentazione all’atto dell’imbarco dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale:
- ad un test molecolare o antigenico effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo
- ovvero di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone
al momento dell’arrivo o entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.
Diverse Regioni hanno previsto, altresì, la possibilità di eseguire il tampone naso- faringeo anche per tutti coloro che accedono nel territorio regionale dopo aver soggiornato nella Regione Sardegna.
Parallelamente alle prescrizioni citate, molte Regioni hanno disposto l’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora in attesa di sottoporsi al test ed in attesa dell’esito dello stesso.
Tampone da Covid-19 presso ASL senza risultato dopo 48 ore
In seguito all’emanazione dell’Ordinanza citata, nelle ultime settimane si sono moltiplicati, in Italia, i casi di ritardi e disservizi nelle comunicazioni dell’esito dei tamponi effettuati dai cittadini per la diagnosi del Covid – 19.
Si legge infatti dalla stampa che, solo per citare qualche esempio:
- presso la Asl di Civitavecchia. Che non sembrerebbe essere stata in grado di fronteggiare l’elevato numero di turisti di rientro dalle vacanze. Infatti i cittadini, a distanza di sette o più giorni dall’esecuzione dell’esame, erano ancora in attesa del risultato
- o ancora, presso l’Ats dell’Insubria. Che processava, tra l’altro, i tamponi effettuati presso l’aeroporto di Milano Malpensa, da un’iniziale estensione dei tempi di attesa per il referto sino a 96 ore si è passati, sembrerebbe, a ritardi anche fino a sette giorni.
Sono innumerevoli le testimonianze di chi – pur essendo rientrato da viaggi da località considerate “a rischio” (come Grecia, Spagna, Croazia o Repubblica di Malta) o essendo stato in contatto con un soggetto positivo al Covid – 19, o essendo positivo al test sierologico, dopo molti giorni non aveva ancora ricevuto il risultato del test effettuato presso le Asl presenti sul territorio nazionale.
Un risultato che, invece, dovrebbe essere reso disponibile – in virtù degli obblighi gravanti sulle strutture sanitarie – in un termine ragionevole, che può essere stabilito in 48 ore.
Omissione del risultato lede diritti dei cittadini
L’omissione nella comunicazione del risultato del tampone per il Covid-19, a prescindere da quali siano le cause che l’hanno determinata, lede il diritto dei cittadini interessati ad una corretta informazione sanitaria.
I danni determinati dalla situazione descritta, inoltre, sono evidenti. Qualunque sia il motivo per cui ci si sottopone al tampone:
- rientro dai luoghi considerati a rischio
- contatto con soggetti positivi al Covid-19 o altro
l’esito del tampone può costituire condizione imprescindibile per lo svolgimento di attività già programmate.
Quali, ad esempio, interventi sanitari non improcrastinabili. Oppure per la cessazione dell’isolamento fiduciario presso la propria abitazione. Misura prevista non solo in caso di rientro dalle zone considerate a rischio in attesa dell’esito del test. Ma anche in caso, per esempio, di contatto con soggetto positivo al Covid-19.
Tutti coloro che, dopo molti giorni dall’effettuazione del tampone, non hanno ancora ricevuto l’esito, con conseguente perdurare della situazione di isolamento fiduciario o impossibilità di svolgere attività quotidiane già programmate, hanno diritto
- non solo alla comunicazione immediata dei risultati del test
- ma anche al risarcimento dei danni subiti.
Codacons ha pertanto deciso di mettere a disposizione di tutti coloro che – pur essendo trascorse più di 48 dall’effettuazione del prelievo presso la Asl di riferimento – non hanno ancora ricevuto il risultato del tampone naso-faringeo per la diagnosi di Covid- 19, una diffida per chiedere l’immediata comunicazione dell’esito del test e il risarcimento del danno subito.
Fonte: Codacons