Alla fine la decisione è arrivata: la proposta, con i suoi pro e i suoi contro, è approvata. Il Taglio dei Parlamentari è legge.
Taglio dei Parlamentari: è legge.
La Camera ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale che riduce il numero di senatori e deputati.
Il passagggio istituzionale con un voto plebiscitario di 553 favorevoli e solo 14 contrari ha approvato definitivamente il provvedimento.
Esulta Di Maio: “E una riforma storica”. Per Conte così le istituzioni saranno più efficienti.
Ecco novità e scenari.
Taglio dei Parlamentari è legge
Cosa cambia?
In primo luogo si passa da 945 a 600: I deputati saranno 400, i senatori 200.
Il disegno di legge, sostenuto e voluto dal Movimento 5 stelle, ha raccolto una maggioranza trasversale.
Per il sì si sono schierati, oltre ai grillini, anche Pd, Leu e Italia viva. Ma pure Fdi, Fi e Lega.
I contrari sono tutti esponenti del gruppo Misto più una rappresentante di Forza Italia.
Dieci i 5 stelle che non hanno partecipato al voto.
Il renziano Roberto Giachetti invece, pur votando a favore, ha annunciato che raccoglierà le firme per indire un referendum che blocchi il testo.
Gli effetti sulle Regioni
Gli effetti della riforma che taglia i parlamentari ha ripercussioni sulle regioni medio piccole che, specie al Senato, non eleggeranno parlamentari di tutte le opposizioni, visto il nostro sistema tripolare.
Tra le regioni più penalizzate, alla Camera, c’è anche la Sicilia che passa da 25 a 15 deputati nel collegio 1, con una perdita del 40 per cento; nel collegio 2 il calo è da 27 a 17 deputati e una riduzione del 37%.
Alla Sicilia va meglio al Senato: gli eletti saranno 16 contro i 25 attuali, e un calo del 36% (contro il 57,1 di Umbria e Basilicata; il 42,9 del Friuli Venezia Giulia, il 42% dell’Abruzzo, il 40% della Calabria).