taglio-iva-assorbenti-2019Il taglio all’IVA sugli assorbenti nel 2019 non si farà: lo ha deciso il Governo. E scoppiano le proteste in aula e fuori dal Parlamento.


L’ultimo stop alla misura, approdata come emendamento Pd alla proposta di legge sulle semplificazioni fiscali, sottoscritto dalle opposizioni, è arrivata dall’aula della Camera.

Respinto per mancanza di coperture. Sarebbe costato tra i 220-300 milioni di euro. Questo secondo quanto ha affermato in aula la presidente della commissione Bilancio Carla Ruocco (M5S) riferendo i calcoli della Ragioneria dello Stato.

La norma è stata cassata, dopo un rinvio e lunga discussione, con 253 voti contro e solo 189 a favore.

 “Oggi i 5stelle hanno perso l’ennesima occasione per dimostrarsi autentici e non virtuali difensori delle pari opportunità“,

ha affermato l’esponente del PD Enza Bruno Bossio.

Di fatto Nonostante le proteste delle opposizioni, Pd, Forza Italia e Leu, la maggioranza ha tirato dritto sul no all’emendamento che mirava a introdurre l’Iva agevolata sui prodotti igienici femminili.

La riduzione riguardava una serie di prodotti igienici femminili, tra cui gli assorbenti e i pannolini per le donne: governo e maggioranza hanno respinto l’emendamento, ribattezzato appunto Tampon Tax, con la motivazione proprio delle mancate coperture.

Già nel corso dell’esame della manovra c’era stato un tentativo di abbassare l’Iva sui prodotti igienici femminili e anche sui pannolini per i bebè, con emendamenti presentati anche dal Movimento 5 Stelle. Tentativo poi fallito perché ci sarebbe il rischio di incorrere in uno stop della Ue. In quella occasione si riuscì, però, ad abbassare l’Iva sui tartufi da qui la protesta delle associazioni femministe.

Il tema della riduzione dell’Iva sugli assorbenti era stato al centro del dibattito pubblico a fine 2018, quando Onde Rosa aveva lanciato una petizione sul sito change.org. diretta al ministro dell’Economia Tria.