Vediamo i possibili scenari, in Italia e in Europa, se ci fosse un taglio totale del gas da parte della Russia.
Taglio gas Russia Italia: la situazione del gas e dell’energia preoccupa sempre di più l’Italia e il resto d’Europa. La guerra in Ucraina ha rotto tutti gli accordi europei riguardo il gas, col conseguente razionamento delle risorse da parte dei Paesi europei.
In questi giorni, c’è stato lo stop al gasdotto Nord Stream 1, ma si tratta di una situazione che potrebbe diventare permanente. Il gasdotto è stato bloccato “per manutenzione”, ma molti ipotizzano che si tratti di una decisione presa dalla Russia, come ritorsione per le sanzioni ricevute.
Se la situazione diventerà permanente, ci saranno non pochi problemi per l’Italia e l’Unione Europea, soprattutto in vista della stagione più fredda.
Vediamo quali sono i possibili scenari.
Taglio gas Russia Italia: i possibili scenari
Il Presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ha delineato un possibile scenario su cosa potrebbe accadere all’Italia nei prossimi mesi:
“Se la Russia chiudesse oggi il rubinetto del gas, con le scorte all’83%, all’inizio di gennaio saremmo costretti a razionare i consumi. Ma sarebbe meglio cominciare anche prima, per non dover tagliare pesantemente nei mesi più freddi. Quest’inverno non avremo ancora i due nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna, se va bene arriveranno a maggio”.
Continuando:
“Abbiamo aumentato le importazioni extra-Russia, circa 17 miliardi di metri cubi in più, ma non bastano a sostituire quei 29 miliardi che compravamo da Mosca. Gli stoccaggi di gas in Italia al primo settembre erano pieni all’82,56%, pari a 159,7082 tera-wattora, cioè quasi 15 miliardi di metri cubi. La domanda di gas in inverno può arrivare a 400 milioni di metri cubi al giorno, 4 volte la domanda estiva. Duecento milioni vengono forniti dalle scorte che si sono fatte in estate, gli altri duecento dalla rete. La Russia d’inverno ci dava 90 milioni di metri cubi al giorno. Se non ce li dà più, e non abbiamo abbastanza fonti alternative, siamo costretti ad attingere di più dalle riserve. Ma non possiamo prelevarne troppe, perché la rete deve rimanere in pressione, come un palloncino. Quindi, siamo costretti a ridurre i consumi: energia, produzione industriale, riscaldamento”.
Come evidenziato da Tabarelli, infatti, la Russia forniva all’Unione Europea circa il 40% del suo fabbisogno. Una percentuale altissima, che non si può sostituire in meno di tre anni.
Ad oggi, come spiegato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, il nostro Paese sostituirà tutto il gas che veniva dalla Russia, solo dalla seconda metà del 2024.Ma da prossimo anno, se ne ridurrà già molto la dipendenza.
Senza le due navi rigassificatrici di Piombino e Ravenna, che saranno pronte a maggio e giugno, quest’inverno avremo non pochi problemi.
Taglio gas Russia Italia: le conseguenze sui cittadini
Come dichiarato da Confindustria, lo stop totale delle forniture di gas, da parte della Russia, porterebbe “ad uno shock su volumi e prezzi con un impatto pesante sull’economia italiana”.
Gli esperti hanno, quindi, ipotizzato un impatto negativo sul Pil, che scenderebbe dell’1%, ma che potrebbe aggravarsi, fino al 2,2%.
Uno stop totale del gas russo porterebbe a ripercussioni devastanti, determinando un razionamento obbligatorio in tutta l’Unione Europea.
Secondo le analisi, la Germania potrebbe andare in recessione, poiché il 60% del gas del Paese proveniva dalla Russia. In Italia, la situazione è lievemente migliore, poiché i 3/5 del gas consumato arriva da Algeria, Libia e Azerbaijan. Ma si prevede comunque un aumento dei prezzi del petrolio, nel quarto trimestre del 2022.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it