Il destino dell’Assegno unico sembra essere in bilico, secondo recenti notizie, che testimonierebbero un taglio della misura nel 2025. Ecco le ultime news.


Nella giornata di ieri, 29 agosto 2024, il quotidiano la Repubblica ha comunicato che, nella prossima Legge di Bilancio, il governo starebbe pensando ad un taglio dell’Assegno unico.

La misura attualmente vale 20 miliardi di euro e comprende una platea composta da oltre 6 milioni di famiglie e 10 milioni di figli.

L’ipotesi presentata prevede un taglio dell’assegno base da 57 euro, che oggi va alle famiglie che non presentano l’Isee o a quelle che superano i 45mila euro di Isee.

Il Governo, però, ha chiarito che si tratterebbe di una fake news, giudicando la notizia come una “fantasiosa e senza fondamento ipotesi”.

Ecco nel dettaglio.

Taglio Assegno unico 2025: è un’ipotesi realistica?

Il Governo sta iniziando a porre le basi per la Legge di Bilancio 2025 e le risorse da cercare sono tantissime: la cifra si aggira tra i 25 e i 27 miliardi di euro.
Come testimoniato da la Repubblica, una delle ipotesi sarebbe quella di rivedere l’Assegno unico per i figli, introdotto dal governo Draghi nel 2021.

Il piano per la modifica sarebbe attualmente in mano alla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, per poi passare al Ministero dell’Economia.

L’idea, come anticipato, sarebbe quella di tagliare l’assegno base da 57 euro, per spostare le risorse verso i nuclei familiari considerati “più bisognosi”, come quelli numerosi, con persone disabili o con una storia di lavoro radicata in Italia.

Quest’anno l’Assegno unico vale il 5,4% in più rispetto allo scorso anno e va da un minimo di 57 euro ad un massimo di 200 euro, con maggiorazioni per i figli non autosufficienti e disabili, madri lavoratrici e per chi ha più di un figlio.

La spesa per l’Assegno unico è aumentata nel corso degli anni: nel 2022 (primo anno di erogazione), la spesa è stata di 13 miliardi, aumentata a 18 miliardi di euro nel 2023.
Quest’anno, invece, è pari a 20 miliardi, con l’Inps che ha segnato quota 10 miliardi, solo nei primi sei mesi.

Uno dei motivi legati al taglio potrebbe essere la procedura di infrazione aperta nei confronti dell’Italia, da parte dell’Unione Europea, nel novembre 2023, a causa del requisito di due anni di residenza, richiesto agli stranieri.

L’infrazione è diventata un deferimento di fronte alla Corte di Giustizia Ue un mese fa e rimane, ad oggi, ancora aperto.

Taglio Assegno unico 2025: la smentita del Mef

Sempre nella giornata di ieri, è arrivata la smentita da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, tramite una nota, che dice

“Fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima Manovra”.

Sulla questione è intervenuto anche Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze delle Camera:

“Mi sembra che i toni di la Repubblica siano come sempre apocalittici. Sicuramente è una misura importante sulla quale negli anni il governo Meloni ha anche aumentato fino a 20 miliardi di euro lo stanziamento. Detto questo, c’è una procedura di infrazione sulla quale la Commissione europea deciderà, se non ricordo male, entro il 2025. Sicuramente c’è una premialità ridotta su natalità e per le famiglie numerose, sulla cumulabilità con ISEE e quindi anche su questo bisogna ragionare. Mi sembra che si possa ipotizzare una valutazione sulla revisione della norma”.