Tagliati fondi per disturbi alimentariNonostante i disturbi alimentari siano la seconda causa di morte tra gli adolescenti, sono stati tagliati i fondi adibiti dalla Manovra 2024.


Nella Legge di Bilancio 2024 sono stati tagliati i fondi per i disturbi alimentari, come bulimia, anoressia altri Dca.
A farne le spese sono circa 22mila pazienti, soprattutto in età evolutiva, per il 60% concentrati nel Sud e nelle isole.

I disturbi alimentari sono la prima causa di morte, dopo gli incidenti stradali, per gli adolescenti. L’ultimo dato in Italia, aggiornato al 2023, conta 3780 decessi in un anno.

Ecco nel dettaglio.

Tagliati fondi per disturbi alimentari: nella Manovra 2024 non c’è posto per i Dca

Il Fondo per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione era stato istituito dal Governo Draghi nel 2018, con una dotazione di 25 milioni di euro regolarmente ripartiti tra le Regioni.

Ma con la Manovra 2024, sono stati chiusi i rubinetti e ciò comporterà la l’eliminazione del Fondo e l’interruzione delle attività degli operatori sanitari, assunti a tempo determinato, per supportare le cure sul territorio, soprattutto nelle zone più carenti del Paese.

La direttrice della Rete Disturbi alimentari Usl 1 dell’Umbria e del Numero Verde nazionale SOS Disturbi alimentari della Presidenza del Consiglio e dell’Istituto superiore di sanità, Laura Dalla Ragione, ha detto:

“La cancellazione dei 25 milioni del Fondo per il contrasto ai Disturbi alimentari, dall’anoressia alla bulimia determinerà la chiusura di decine di ambulatori in tutta Italia se non si interverrà entro il 31 ottobre, scadenza della progettualità innescata in quest’ultimo biennio. Pazienti e famiglie saranno lasciati soli e costretti a lunghi viaggi per accedere alle cure. Parliamo di almeno 22mila persone da curare, specialmente in età evolutiva e per il 60% concentrati al Sud e nelle Isole. Sono i pazienti in carico nei servizi ambulatoriali e day hospital istituiti ex novo con il Fondo Dca”.

Tagliati fondi disturbi alimentari: i dati in Italia

Secondo i dati dell’Iss, nel 2023, sono stati registrati 1’680’456 nuovi casi di disturbi alimentari, il 30% in più rispetto agli anni pre-pandemia.

Attualmente esistono 126 strutture specializzate, di cui 112 pubbliche e 14 private accreditate. Un numero insufficiente per tutto il territorio nazionale, con grandi differenze di distribuzione tra Nord e Sud.

Le 40 associazioni che riuniscono i familiari delle vittime dei Dca hanno inviato alla Presidenza del Consiglio e al Ministro della Salute Schillaci lettere in cui sollecitano il ripristino e il rilancio delle risorse.

Fino al 31 ottobre 2024 ci sarà una copertura dei fondi, ma occorre urgentemente un provvedimento di proroga.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it