Per il 2014 il ministero del Lavoro ha reso disponibili per gli ammortizzatori sociali in deroga 1 miliardo e 720 milioni (320 milioni in più rispetto all’ammontare previsto nella legge di stabilità 2014), ma nel decreto interministeriale firmato lo scorso 1 agosto non c’è traccia degli studi professionali.

L’Ancl esprime profondo dissenso in ordine a tale scelta ministeriale e di Governo che discrimina palesemente i dipendenti degli studi professionali.

Si era già rappresentato nelle sedi istituzionali l’assurdità di un sistema di attenuazione della crisi economica, negato ad una fascia di dipendenti ed ad un intero settore.

Settore professionale, peraltro, che è indiscutibilmente asse portante dell’economia del Paese. Non regge affatto la giustificazione della mancanza di fondi: se ciò fosse una scusa plausibile, con la stessa ragione il Governo avrebbe licenza di penalizzare e discriminare chiunque.

Si invitano pertanto le Istituzioni preposte a porre immediato rimedio alla questione con la celerità e l’opportunità che l’attuale fase di crisi economica pretende.Il perdurare della suddetta esclusione, comporterà da parte di questo Sindacato e delle Associazioni che intenderanno aderirvi, il ricorso ai competenti organi di giustizia europei che già hanno avuto modo di pronunciarsi in senso opposto all’operato italiano.

 

FONTE: ANCL – Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro Sindacato Unitario

 

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