Oggi, 7 giugno 2023, si esaminerà il nuovo disegno di legge che prevede una stretta contro la violenza sulle donne: ecco le possibili misure.
Stretta contro violenza sulle donne: durante il Consiglio dei Ministri di oggi, 7 giugno 2023, si discuterà del disegno di legge contenente le misure per combattere la violenza contro le donne.
Dopo i casi di femminicidi di Giulia Tramontano e di Pierpaola Romano, il Governo ha deciso di accelerare sulla stretta contro la violenza femminile.
Ad oggi, si contano 17 femminicidi dall’inizio dell’anno, due dall’inizio del mese di giugno. Si tratta di un fenomeno da arrestare il prima possibile, con misure ad hoc, che possano punire i colpevoli e stabilire un ambiente sicuro per le donne.
Ecco le ipotesi.
Stretta contro violenza sulle donne: cosa dice la bozza del disegno di legge
Nel Consiglio dei Ministri convocato oggi, 7 giugno, per le ore 18, dovrebbe approdare il disegno di legge contro la violenza sulle donne, come annunciato dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Si tratta di un provvedimento che conterrà disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica.
In generale, i PM avranno tempi più stringenti per l’applicazione delle misure cautelari.
Tra le misure presenti nella bozza, troviamo:
- Intensificazione dell’utilizzo del braccialetto elettronico che, ad oggi, viene applicato a discrezione del giudice, previo consenso dell’indagato. Se la nuova normativa venisse approvata, l’applicazione diverrebbe automatica;
- Una distanza minima di 500 metri, in caso di divieto di avvicinarsi alla vittima;
- Aumento dei reati per cui avviene l’ammonimento e pene più severe;
- Misura della sorveglianza speciale per stalking, maltrattamenti, tentato omicidio, revenge porn e deformazione permanente dell’aspetto (le aggressioni con l’acido).
L’articolo 1, presente nella bozza del disegno di legge, riguarda l’aumento delle pene per i recidivi.
In caso di violenza, lesioni personali, violenza privata, minacce, atti persecutori, revenge porn, violenza sessuale, violenza di domicilio e danneggiamento
“le pene sono aumentate se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da un soggetto ammonito, anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è già stato adottato l’ammonimento”.
L’art.9, invece, regola l’arresto in flagranza differita:
“Si considera comunque in stato di flagranza colui che, sulla base di documentazione video e fotografica o di altra documentazione (…), dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le 48 ore dal fatto”.
Inoltre, i reati legati alla violenza sulle donne saranno considerati prioritari, per la trattazione dei processi.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it