Concluso ad Atene il 6° Vertice europeo delle Regioni e delle Città.
Il successo della strategia dell’UE per la crescita dipenderà dal ruolo che gli enti locali e regionali saranno chiamati a svolgere nel pianificare e realizzare gli interventi: è quanto ha sottolineato con forza il Comitato delle Regioni nel corso del 6° Vertice europeo delle Regioni e delle Città, che si è concluso ad Atene l’8 marzo scorso. Mercedes Bresso, Vice-Presidente del CdR, ha sottolineato come gli enti locali e regionali, responsabili di un terzo della spesa pubblica e di due terzi degli investimenti pubblici, siano decisivi per realizzare gli obiettivi prioritari dell’UE. La Bresso ha spiegato come con la crisi si siano acuite le diversità tra territori e abbiano raggiunto livelli allarmanti alcuni indicatori cruciali, come il numero di persone a rischio povertà o la quantità degli investimenti pubblici; ha quindi sostenuto la proposta del Comitato delle Regioni per “l’introduzione di una dimensione regionale nella strategia, con la definizione di obiettivi chiari e strumenti di intervento a livello regionale” . “ Al contempo, dobbiamo usare gli strumenti che oggi coordinano le politiche di bilancio dei governi, in primis le procedure del semestre europeo, per coordinare gli interventi anche in materia di lotta alla disoccupazione e alla povertà. Servono indicatori, obiettivi vincolanti e impegni chiari anche sul fronte della coesione sociale e territoriale, altrimenti l’Europa rischia di essere percepita solo come austerity e burocrazia” ha infine concluso la vice-presidente.
Regioni e città dell’ UE, nella “Dichiarazione di Atene”, hanno proposto un piano di riforma in sette punti
1. Conferire alla strategia una dimensione territoriale: sebbene abbia fornito un quadro d’azione, la strategia continua a ignorare i punti di forza, i punti deboli e le opportunità di sviluppo delle regioni europee. Occorre stabilire obiettivi differenziati sul piano territoriale, basati su dati regionali aggiornati ed estesi, che consentano di misurare i progressi realizzati a livello locale in tutta l’UE.
2. Programmi nazionali di riforma in partenariato: la partecipazione degli enti locali e regionali all’elaborazione dei programmi nazionali di riforma è ancora limitata: vengono consultati, ma non sono considerati partner ai fini della definizione degli obiettivi.
3. Fare della governance multilivello l’approccio standard: la governance multilivello consente di coordinare i diversi livelli di governo ed è la condizione necessaria affinché la strategia Europa 2020 possa apportare un valore aggiunto in termini di crescita, occupazione e coesione. I patti territoriali e i sistemi multilivello che coinvolgono gli enti pubblici a tutti i livelli possono contribuire al rinnovamento della strategia.
4. Allineare il semestre europeo ad investimenti reali a lungo termine: il semestre europeo, ossia il coordinamento annuale delle politiche strutturali e di bilancio degli Stati membri, dev’essere maggiormente allineato agli obiettivi previsti dalle iniziative faro della strategia Europa 2020, con la conseguente necessità di investimenti a lungo termine.
5. Utilizzare meglio le iniziative faro per rafforzare il coordinamento delle politiche: le sette iniziative faro devono costituire una leva per rafforzare il coordinamento delle politiche a tutti i livelli in vista della realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020.
6. Mobilitare finanziamenti per gli investimenti a lungo termine, garantendo una migliore qualità della spesa: la Commissione europea dovrebbe pubblicare un Libro verde sulle sinergie di bilancio tra tutti i livelli di governo, che consentirebbero loro di fare di più spendendo di meno. La Banca europea per gli investimenti, dal canto suo, dovrebbe potenziare l’assistenza tecnica agli enti locali e regionali, e si dovrebbero impiegare strumenti finanziari innovativi per mobilitare le fonti di finanziamento private. Occorre infine migliorare la qualità della spesa pubblica in modo da rendere più efficaci gli investimenti pubblici.
7. Rafforzare la capacità amministrativa per un’attuazione più efficace: l’UE e gli Stati membri devono incoraggiare e sostenere le analisi comparative, gli scambi di esperienze e l’apprendimento reciproco tra regioni e città, anche attraverso strumenti dell’UE quali i programmi europei di cooperazione territoriale. Occorre infine creare una Piattaforma per l’innovazione nel settore pubblico che svolga un’azione di promozione e coordinamento.
FONTE: Aiccre (Associazione italiana dei Comuni e delle Regioni d’Europa)