700mila immigrati da Paesi extra Ue ai quali è rilasciato il tesserino STP (Stranieri temporaneamente presenti) rischiano di non poter accedere alla campagna di vaccinazione.
Una situazione che rischia di impedire l’immunità di gregge nel nostro paese: ecco una panoramica sulle criticità di accesso per gli Stranieri al Vaccino Covid, con particolare riferimento al caso della Tessera Sanitaria.
La situazione degli Stranieri in Italia
Sono infatti molti però gli stranieri che ancora non ha accesso al vaccino: migranti irregolari o in attesa di regolarizzazione con una tessera sanitaria provvisoria, un codice fiscale provvisorio rilasciato dalla questura, uno dei codici che permettono agli indigenti il diritto di cura.
Infatti tali soggetti possono accedere alle cure urgenti ed essenziali con l’attribuzione:
- del codice ENI (se cittadini comunitari)
- o del codice STP (se extracomunitari).
Questo perché i cittadini comunitari ed extracomunitari i temporaneamente presenti in Italia, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno – non iscritti al SSR – hanno comunque diritto a ricevere le cure ambulatoriali e di ricovero urgenti ed essenziali od indifferibili.
Questo è uno dei punti fondamentali indicato dalle linee guida dell’ISS sull’accesso alle cure della persona straniera.
Nella maggior parte dei casi la Tessera sanitaria comune, invece, è rilasciata allo straniero che:
- esibisca il permesso di soggiorno o la ricevuta di avvenuta presentazione della domanda di rilascio o di rinnovo dello stesso
- e che dimori abitualmente in un Comune com-preso nell’ambito territoriale della ASL a cui è inoltrata la domanda di rilascio.
Il caso dei badanti extracomunitari
Come abbiamo anticipato sopra, tuttavia, in molti casi la tessera sanitaria che utilizziamo tutti non sempre è a disposizione dei cittadini stranieri, e questo può essere fonte di criticità anche gravi.
Un caso emblematico è quello dei badanti extracomunitari, che si prendono cura delle persone più fragili, anche rispetto al Covid.
Infatti il personale badante è uno di quelli più interessati da questo problema: molti utenti sono sprovvisti di tessera sanitaria, fondamentale per poter accedere alle prenotazioni di tessera sanitaria e fondamentale per poter accedere alle prenotazioni del vaccino anti Covid.
Stranieri e Vaccino Covid: problemi con la Tessera Sanitaria?
In teoria il sopra citato Codice STP risulta rilasciato agli immigrati irregolari con più di tre mesi di presenza in Italia. Ma anche a chi ha fatto richiesta di asilo ma non ha ancora i documenti, come le badanti in attesa di regolarizzazione.
Tuttavia questo Codice non basta per poter prenotare la data di vaccinazione.
Il problema sorge poiché le piattaforme regionali per le prenotazioni del vaccino Covid non prevedono l’accesso in assenza:
- del codice fiscale
- e del numero di tessera sanitaria.
Quest’ultimo in particolare si trova nella parte in fondo del retro della tessera, e riporta una serie di numeri, che rappresentano il codice identificativo della tessera (maggiori informazioni a questo link).
Una situazione generalizzata nelle Regioni Italiane: al momento, solo la piattaforma informatica dell’Emilia-Romagna prevede l’inserimento dei codici Stp, Eni e permessi di soggiorno temporanei.
Le proposte dell’AMSI, Associazione medici di origine straniera in Italia
A ribadire l’allarme è l’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), che evidenzia quanto la situazione allo stato attuale non sia ancora stata risolta.
E che, per sopperire alle possibili criticità, propone una tessera “TPC” (Tessera Prevenzione Covid) per i migranti. Lo scopo è quello di superare le barriere burocratiche del “STP” e anche del tesserino “ENI” nella campagna di vaccinazione.
Il comunicato
Qui di seguito una parte del comunicato dell’Associazione.
“Ad oggi c’e’ una questione burocratica importante ,quella delle piattaforme regionali per le prenotazioni del vaccino COVID-19 che non prevedono l’accesso in assenza del codice fiscale e del numero di tessera sanitaria. Dunque, pur avendo diritto alla vaccinazione, in pratica queste persone non possono accedervi.
In alcune Regioni poi, come ad esempio in Friuli Venezia Giulia, si prevede l’inserimento dello Spid, il codice di identità digitale e, in altre, del numero di telefono cellulare certificato.
Con tali livelli di accesso queste fasce di cittadini stranieri non in possesso di tessera sanitaria o altri codici richiesti non possono dunque prenotare la vaccinazione. Questo pur avendone diritto…e nemmeno altre persone possono farlo a loro nome.
[…] Ci rivolgiamo al Governo Italiano, al Ministero della Salute e alla Fnomceo affinché si possa affrontare subito il problema tecnico e risolvere la questione burocratica. Così da per poter coinvolgere tutti nella campagna di vaccinazione e non lasciare nessuno indietro come tante volte sentiamo dire negli slogan politici.
Qui non si tratta di Prima gli italiani o vogliamo pensare prima ai migranti e poi ai cittadini italiani. Invece qui si tratta di tutelare la salute e rispettare l’eguaglianza tra tutti i cittadini che vivono in Italia.
[…] L’Associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI) ,Unione medica euromediterranea (UMEM) e il Movimento Internazionale transculturale interprofessionale “Uniti per Unire” hanno già proposto di istituire la “Tessera Prevenzione Covid (TPC)”. Con la data di nascita e il paese di origine per i migranti , rifugiati senza permesso di soggiorno e per cittadini UE con il tesserino (ENI). Per poter partecipare senza barriere burocratiche, alla campagna di vaccinazione ,alle cure e alla prevenzione da parte di tutti i cittadini sia regolare che irregolari”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it