Stipendi in Italia: più bassi rispetto a 10 anni fa, la situazione delineata dal Rapporto fornito dall’istituto dei sindacati europei Etuc (European Trade Union Confederation).
I dati inequivocabili sono stati elaborati dall’istituto dei sindacati europei Etuc (European Trade Union Confederation).
I redditi in Italia sono più bassi ben del 2% in Italia rispetto a dieci anni fa. Scendono anche, con percentuali diverse, anche in Gran Bretagna, Ungheria, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro e Croazia.
Questo significa che sebbene la maggior parte degli indicatori principali del mercato del lavoro suggeriscano che la situazione economica sia stata ripristinata ai livelli precedenti allo scoppio della crisi, rimangono ancora problemi importanti che devono ancora essere affrontati. I salari reali nella maggior parte dei paesi non hanno monitorato i guadagni di produttività, portando a una crescita non significativa.
Il segno meno si registra nella scuola (-2,9%), nella carriera diplomatica (-6,1%), in università (-0,9%), nelle regioni e nelle autonomie locali (-0,5 per cento).
Crescono invece dell’11,7% le buste paga dei dipendenti delle agenzie fiscali, del 12,4% quelle dei militari delle forze armate, del 12,7% per i lavoratori degli pubblici non economici.
Dati che si incrociano anche con quelli del Pubblico Impiego
Questi dati vanno a braccetto anche a quelli registrati dal Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato.
Secondo il Report, sono ben Ottocento euro in dieci anni quelli persi in modo particolare della scuola pubblica. Nel 2017 le retribuzioni erano in media pari a 28.440 euro, la più bassa tra tutti i comparti pubblici, quando nel 2008 toccavano quota 29.280.
La retribuzione media dei dipendenti pubblici, invece, è di 34.491 euro, con il picco dei 137.294 medi della magistratura (in aumento di 11.000 euro sul 2008).
Nel frattempo è diminuito il numero dei lavoratori della P.A. : -257.661 unità.