Il caso finisce nelle aule politiche, con in arrivo un’nterrogazione parlamentare sull’accordo di sponsor sportivo dell’Inter, che potenzialmente violerebbe le regole del Decreto Dignità.


Il panorama politico italiano si è acceso con l’interrogazione parlamentare sollevata dal deputato del Movimento 5 Stelle Gaetano Amato riguardante l’accordo di sponsorizzazione tra l’Inter e Betsson Sport. Secondo Amato, questo accordo potrebbe rappresentare una violazione del decreto Dignità del 2019, il quale vieta espressamente la pubblicità delle scommesse.

Cosa sostiene il decreto sulle pubblicità di questo tipo?

Il decreto Dignità, approvato in Italia nel luglio 2018, contiene disposizioni rigide in materia di pubblicità legate al gioco d’azzardo. Le principali normative del decreto includono:

  1. Divieto di pubblicità: Il decreto vieta la pubblicità diretta e indiretta del gioco d’azzardo, comprese le scommesse sportive e altri giochi con vincite in denaro. L’obiettivo è ridurre l’esposizione del pubblico a stimoli che potrebbero promuovere comportamenti di gioco d’azzardo compulsivo.
  2. Eccezioni limitate: Sebbene il decreto Dignità proibisca la pubblicità diretta del gioco d’azzardo, permette alcune eccezioni. In particolare, sono consentite le comunicazioni commerciali che promuovono l’informazione, la sensibilizzazione o l’educazione al gioco responsabile, purché non promuovano specificamente il gioco d’azzardo stesso.
  3. Infotainment: Una delle aree grigie del decreto riguarda l’infotainment, ovvero la pubblicazione di contenuti che combinano informazione e intrattenimento. Il decreto non definisce chiaramente cosa costituisca infotainment e dove finisce la pubblicità effettiva. Questa ambiguità è stata oggetto di interpretazione da parte delle autorità competenti come l’Agcom.

In sintesi, il decreto Dignità mira a regolare severamente la pubblicità del gioco d’azzardo in Italia, con l’intento di proteggere i cittadini dalle possibili conseguenze negative legate al gioco compulsivo.

Sponsor sportivi e scommesse online: Inter ignora il Decreto Dignità?

L’argomento è stato portato all’attenzione del governo da diversi parlamentari del Movimento 5 Stelle, i quali sostengono che l’accordo tra l’Inter, campioni d’Italia, e il colosso del betting Betsson, con una cifra annuale vicina ai 30 milioni di euro, sia in netta contraddizione con le disposizioni del Decreto Dignità. Questo decreto, pur permettendo forme di comunicazione come l’infotainment, impedisce chiaramente la pubblicità diretta del gioco d’azzardo.

Amato ha dichiarato: “Sono settimane che denunciamo la totale inconciliabilità dell’accordo tra i campioni d’Italia e il colosso del betting con quanto dispone il decreto Dignità, già ampiamente aggirato in questi anni con la scusa dell’infotainment, ma che vieta espressamente la pubblicità del gioco d’azzardo“.

Il nodo della questione sembra concentrarsi sull’etichetta “Betsson Sport” visibile sulle maglie dell’Inter, la quale, sebbene riferita a un sito di intrattenimento sportivo, è associata al marchio Betsson, noto a livello internazionale nel settore delle scommesse. Questo legame è evidente anche dal design grafico identico del logo.

Il parere dell’AGCOM

La situazione ha suscitato interrogativi sul motivo per cui l’Inter ha proceduto con tale accordo senza riscontrare ostacoli legali. Massimo Capitanio, commissario di Agcom, l’autorità garante per le telecomunicazioni, ha tentato di chiarire la questione in un’intervista ad Agipronews, affermando: “Il logo sulla maglia sarebbe quello di un sito di intrattenimento sportivo. Finché resta tale, non mi sembra rientri nella fattispecie vietata dal decreto Dignità”. Capitanio ha inoltre aggiunto: “Già dalle prime istruttorie in tema di divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, l’autorità ha stabilito che la normativa non è violata se non c’è riferimento al gioco“.

La questione ora è nelle mani del governo, con i parlamentari del Movimento 5 Stelle che chiedono chiarezza su quale interesse debba prevalere: quello di un club multimiliardario come l’Inter o la tutela dei cittadini più vulnerabili, per i quali il decreto Dignità è stato originariamente concepito.

Divieto alla pubblicità di gioco d’azzardo e lotta alla ludopatia

Il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo e la lotta alla ludopatia rappresentano temi cruciali per la tutela della salute pubblica e il benessere sociale. In molti paesi, inclusa l’Italia con il decreto Dignità, normative severe sono state introdotte per affrontare i rischi associati al gioco d’azzardo compulsivo e alla dipendenza.

Importanza del divieto di pubblicità

  1. Protezione dei cittadini vulnerabili: Il gioco d’azzardo può diventare una dipendenza grave, con conseguenze devastanti per la salute mentale, le finanze personali e le relazioni familiari. Il divieto di pubblicità mira a ridurre l’esposizione delle persone, in particolare dei giovani e di coloro predisposti alla dipendenza, a stimoli che potrebbero incoraggiare comportamenti di gioco compulsivo.
  2. Prevenzione e sensibilizzazione: Limitare la visibilità della pubblicità del gioco d’azzardo può contribuire a una maggiore consapevolezza dei rischi associati al gioco d’azzardo e promuovere comportamenti responsabili. La riduzione dell’accessibilità alla pubblicità può influenzare positivamente le decisioni individuali, incoraggiando scelte più informate e consapevoli.

Lotta alla ludopatia

  1. Interventi preventivi: Oltre al divieto di pubblicità, è essenziale investire in programmi educativi e iniziative preventive che sensibilizzino sulle conseguenze del gioco d’azzardo compulsivo. Questi interventi possono includere campagne pubbliche, supporto psicologico e consulenze specializzate per individui e famiglie colpite dalla dipendenza da gioco.
  2. Regolamentazione e controllo: Le normative rigide sul gioco d’azzardo non solo mirano a vietare la pubblicità, ma anche a regolamentare rigorosamente il settore per prevenire abusi e proteggere i consumatori. Le autorità di regolamentazione svolgono un ruolo cruciale nel monitoraggio e nell’applicazione delle normative per garantire un ambiente di gioco sicuro e responsabile.

Il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo e le misure per combattere la ludopatia non sono solo questioni legali o economiche, ma riflettono un impegno sociale per proteggere la salute e il benessere dei cittadini. È fondamentale che le politiche pubbliche contino su evidenze scientifiche e sull’esperienza internazionale per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e intervento. In questo contesto, il rispetto e l’applicazione delle normative come il decreto Dignità giocano un ruolo fondamentale nel promuovere una società più sana e resiliente.