beni, sicurezza, fattureLa normativa fiscale (articolo 67 del T.U.I.R) stabilisce che le spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione non imputate ad incremento del costo dei beni ai quali si riferiscono (non patrimonializzate) sono deducibili nella misura del5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili iscritti nel registro deibeni ammortizzabili a inizio anno. Questo importo, comunemente chiamato plafond fisso, può subire variazioni in aumento o diminuzione (plafond variabile) in ragione di eventuali acquisizioni o dismissioni di beni strumentali durante l’esercizio tenuto conto della “durata del possesso”.

 

A fine esercizio contabile, se il valore complessivo delle spese di manutenzione e riparazione iscritte in bilancio eccede la quota di deducibilità, l’eccedenza può essere portata in deduzione, a quote costanti, nei cinque esercizi contabili successivi. In questo tutorial viene proposto un modello per il calcolo delle spese di manutenzione e riparazione fiscalmente deducibili che “ricalca” quanto previsto della normativa fiscale.

 

 

Il modello è stato costruito considerando le seguenti ipotesi (riscontrabili nella quasi totalità delle imprese):

 

  1. l’impresa non si trova nel primo esercizio contabile,
  2. il periodo contabile va dal primo gennaio al 31 dicembre;
  3. eventuali dismissioni si riferiscono a beni non acquistati nell’anno contabile in corso.

 

Come utilizzare il modello

Il modello è composto da tre sezioni in ognuna delle quali devono essere immessi determinati valori.
Cominciamo ad analizzare la prima sezione. Nelle celle G3 e G4 vanno indicate la data di inizio e fine esercizio contabile (le date serviranno successivamente per la determinazione del plafond variabile).