sospensioni-operatori-sanitari-no-vax-asl-viterboArrivano le prime sospensioni “di gruppo” per tutti quegli operatori sanitari “no vax” che rifiutano la vaccinazione contro il virus: i primi provvedimenti sono arrivati dalla ASL di Viterbo.


Sono medici, infermieri e oss. La Asl ha dato ai dipendenti tempo per spiegare le loro ragioni. Alcuni hanno addotto motivazioni cliniche che in determinati casi sono state accolte mentre sono state respinte quelle dei 17 raggiunti dai provvedimenti.

Prime sospensioni per operatori sanitari no vax: accade all’ASL di Viterbo

L’Asl di Viterbo ne ha dunque sospesi sei e ricollocati altri undici. In base a quanto previsto dalla norma, l’Azienda sanitaria viterbese ha approvato una specifica procedura aziendale in materia, ha effettuato una ricognizione del personale e ha dato ai dipendenti del tempo per presentare delle osservazioni con cui motivare il perché ancora non abbiano aderito alla campagna vaccinale.

Gli accertamenti sugli operatori sanitari sono cominciati a marzo. I medici che non hanno ancora ricevuto la dose di vaccino, devono spiegare alla Asl come mai non hanno ancora proceduto all’immunizzazione. E chiarire quindi se abbia problemi di salute tali da non poter essere vaccinato, o se magari sia guarito dal virus da poco.

Diciassette in totale gli “atti di accertamento” che sarebbero già stati comunicati agli interessati.

Secondo quanto stabilito dal Decreto Covid dello scorso marzo, per i sanitari – a differenza del resto della popolazione – vige l’obbligo vaccinale.

Al momento i medici che non hanno ancora ricevuto il vaccino sono poco meno di 300 ma, ricorda l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, hanno fino al 31 dicembre per immunizzarsi.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it