sms-inps-reddito-cittadinanza-napoliL’INPS ha stoppato le erogazioni del Reddito di Cittadinanza con un sms ai diretti interessati: a Napoli scoppiano le proteste per questa decisione e questa comunicazione così brusca.


Sta facendo molto discutere la comunicazione diretta e improvvisa dello stop tassativo alle erogazioni del Reddito di Cittadinanza.

Certo oramai era risaputo che la misura sarebbe stata soppressa: il Reddito di Cittadinanza cesserà di esistere ufficialmente il 1° gennaio 2024, ma già da questa estate inizia il suo percorso di smantellamento.

Ma le maniere dell’INPS per dare la comunicazione, questa volta, sono sembrate un po’ troppo rudi.

Un SMS dell’INPS comunica la fine del Reddito di Cittadinanza

Ha fatto scalpore nello specifico l’sms dell’Istituto Nazionale di Previdenza Soicale ai percettori della misura che informa che, a partire dal mese di agosto, saranno stoppate le erogazioni del RDC.

La comunicazione è stata inviata a ben 169 mila famiglie.

Si tratta, effettivamente, di un messaggio secco e che non lascia repliche:

Domanda di RDC sospesa come previsto dall’art. 13 del DL 48/2023, conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali“.

Qui di seguito uno screen dell’SMS.

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Dal Movimento 5 Stelle e dal leader Giuseppe Conte, promotori nel 2019 della misura, arrivano parole di fuoco:

Un sms per dire a 169mila famiglie “arrangiatevi”. Quello che arriva oggi dall’Inps, grazie alle scelte del Governo Meloni su Reddito e Pensione di cittadinanza, è un messaggio chiaro: lo Stato ha deciso di sospendere il sostegno. Poco importa se queste persone stiano attraversando un momento di difficoltà dovuto alla mancanza di lavoro, o se quei soldi servivano loro per integrare uno stipendio da fame. Dal 1° agosto zero. […] Non arriverà invece alcun messaggino agli ex senatori per tagliare i vitalizi, che anzi sono stati ripristinati qualche settimana fa. Messaggi diversi ma con una sola certezza. Per il Governo il mondo gira alla rovescia.

A Napoli non l’hanno presa bene

La situazione più critica è in Campania, e nello specifico a Napoli. Nella Regione del Sud sono infatti stati trasmessi ben 37 mila messaggi di questo tipo. Solo nel capoluogo le famiglie destinatarie degli sms sono state 21.500, il numero massimo di sospensioni.

E quindi sono già partite le prime proteste contro la sospensione della misura: centinaia di persone hanno chiamato l’Inps di Napoli e della provincia per avere chiarimenti in merito ai nuovi requisiti. Mandando ovviamente in tilt i centralini degli sportelli regionali.

Ma non solo: secondo quanto riportato da Repubblica alla sede Inps di via De Gasperi, a Napoli, alcune persone avrebbero avuto un alterco con i vigilantes all’ingresso. Numerose le persone che si sono recate, a quanto si apprende, anche presso le sedi delle municipalità, a partire da quella di Scampia.

Anche a Calvizzano, un comune dell’area a nord di Napoli, numerose persone si sono recate negli uffici per chiedere ai funzionari cosa fare.

Ora bisogna attendere i prossimi giorni: secondo la legge (fatto accennato anche nell’sms) i nuclei con il reddito sospeso dovranno essere presi in carico dai servizi sociali del Comune.

Servizi sociali che spesso al Sud, purtroppo, non riescono a gestire la complessità delle situazioni per mancanza di fondi o di personale: occorrerà vedere adesso come si evolverà la situazione.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it