Il presidente di Confcommercio: “Oggi le Camere di Commercio devono fare di più e meglio con meno risorse”. “E’ una sfida possibile se verranno ridefinite e ampliate alcune competenze che possono rafforzare il sistema camerale”.
“La riforma della P.a., per la parte che riguarda il sistema camerale, e’ partita in maniera devastante, tuttavia nel corso della discussione e’ stata recepita qualche proposta migliorativa”. Questo il giudizio del presidente di Confcommercio e della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, espresso nel corso del suo intervento al convegno ‘Le Camere di Commercio al servizio del Paese’.
Sangalli ha detto di condividere “l’obiettivo del governo di voler migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, ma per migliorare bisogna mettere gli enti pubblici nelle condizioni di farlo davvero”.
Il presidente ha auspicato “una riforma complessiva” che metta le Camere di Commercio “in grado di svolgere il ruolo, che hanno sempre avuto, di sostegno alle imprese e al Paese”. La riforma era partita “in una maniera devastante, con l’abolizione dell’obbligatorieta’ del diritto annuale delle Camere di Commercio e la possibilita’ di trasferire al ministero il registro delle imprese, ma nel testo in discussione e’ stata recepita qualche proposta migliorativa”.
“Oggi le Camere di commercio devono fare di piu’ e meglio con meno risorse – ha detto ancora Sangalli. “E’ una sfida possibile se verranno ridefinite e ampliate alcune competenze che possono rafforzare il sistema camerale.
Penso al tema dell’occupazione rendendo piu’ efficace l’incontro tra domanda e offerta e alla gestione dei servizi strategici per la pubblica amministrazione digitale. Ricordo che le Camere di commercio sono state le prime a rendere telematico il Registro delle Imprese”.