La Commissione europea oggi ha pubblicato ‘Le statistiche 2015 sulla sicurezza stradale’: dal testo emerge che le strade europee restano “le piu’ sicure al mondo”, tuttavia la riduzione nel numero delle vittime per incidente “ha recentemente subito un rallentamento”: non si registra infatti “alcun miglioramento a livello di Ue rispetto al 2014” – come riferisce la Ce nel comunicato – allorche’ rispetto al 2010 i morti in meno sono stati 5.500. La nota chiarisce poi che nel 2015 “il tasso medio di mortalita’ nell’Ue era di 51,5 morti ogni milione di abitanti e risultava pressoche’ invariato rispetto agli ultimi due anni”.
La riduzione significativa tra il 2010 e il 2015, che ha raggiunto quota -17%, e’ stata interrotta nel periodo 2014-2015 e portata al -1% a causa di numerosi fattori, tra cui – si legge ancora nel comunicato della Ce – “una maggiore interazione, nelle nostre citta’, tra gli utenti della strada non protetti e quelli motorizzati. La maglia nera va a Lussemburgo, Finlandia, Regno Unito e Germania, che negli ultimi 12 mesi hanno ridotto le vittime della strada rispettivamente dello 0%, -3%, -4% e -5%. A ottenere i risultati piu’ soddisfacenti invece Grecia, Danimarca, Portogallo e spagna con -36%, -35%, -33% e -32% rispettivamente. L’Italia si colloca a meta’ classifica col -17%.
Ancora per lo scorso anno, le persone rimaste ferite da incidenti sulle strade sono state 135mila, tra cui “una proporzione importante e’ rappresentata dagli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti”, mentre il costo sociale totale per “riabilitazione, assistenza sanitaria, danni materiali” sia dei morti che dei feriti sulle strade “e’ stimato ad almeno 100 miliardi di euro”.
La Commissione coadiuva gli Stati membri attraverso “l’applicazione transfrontaliera della normativa sulle infrazioni stradali o la definizione di norme tecniche di sicurezza per le infrastrutture e i veicoli, tenendo continuamente sotto osservazione la situazione, e incoraggiando gli Stati a migliorare i loro risultati attraverso lo scambio di dati, conoscenze ed esperienza e la condivisione delle migliori prassi”. Inoltre, la Commissione fa sapere che intende elaborare un piano generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (Sti)”, che constiste in una “comunicazione bidirezionale tra i veicoli, tra questi e le infrastrutture stradali e tra le infrastrutture stesse” da portare a termine entro la seconda meta’ del 2016.
Tali sistemi “consentono ai veicoli di avvisare gli altri veicoli direttamente – ad esempio in caso di frenata d’emergenza – o attraverso l’infrastruttura, segnalando lavori stradali imminenti”. Violeta Bulc, Commissaria responsabile per i Trasporti, ha dichiarato attraverso la nota: “ogni singolo decesso o lesione grave e’ uno di troppo. Negli ultimi decenni siamo riusciti a ridurre il numero di vittime della strada in maniera impressionante, ma l’attuale rallentamento e’ allarmante”.
Ha evidenziato quindi il bisogno “di fare molto di piu’, se l’Europa vuole raggiungere l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020”. Quindi ha lanciato un appello a tutti gli Stati membri “a intensificare gli sforzi volti ad applicare la normativa stradale e ad organizzare campagne di sensibilizzazione. I costi derivanti da tali azioni- ha sottolineato Bulc- sono insignificanti se confrontati ai 100 miliardi di euro che gli incidenti stradali mortali o con feriti costano alla societa’”, ha concluso.