sicilia-zona-rossa-rafforzataCovid, zona rossa in Sicilia. Musumeci: “Scelta meditata”. Illustrati dal governo anche i dettagli dell’Accordo finanziario Stato-Regione.


La Sicilia in zona rossa “rafforzata” fino al 31 gennaio come atto di responsabilità per fronteggiare l’impennata di contagi, con l’opzione di “chiudere elementari e prima media” se i dati non miglioreranno tra 15 giorni.

La zona rossa, ottenuta dal governo regionale a seguito della richiesta avanzata al ministro della Salute, è stata chiesta sulla base dei dati relativi alla costante e graduale crescita dei contagi: un indice Rt regionale che nel suo punto massimo segnava già 1,25 e i 2000 nuovi positivi al giorno hanno fatto valutare al Comitato tecnico scientifico e all’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute l’opportunità di anticipare di una settimana quello che quasi certamente si sarebbe verificato fra sette giorni.

Anche i dati di contact tracing hanno suggerito l’adozione del provvedimento, posto che in genere la media regionale è oltre la soglia dei 50 positivi su 100mila abitanti e in molti casi addirittura sopra i 250/100mila (400/100mila a Messina).

Sicilia: la zona rossa “rafforzata”

Ma quali sono le specifiche del regime di zona rossa siciliano rispetto a quello nazionale?

Alle regole previste dalla normativa nazionale per la “zona rossa”, nell’ordinanza del presidente Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sono state aggiunte delle misure ancora più restrittive: non sarà consentito fare visita ad amici e parenti.

Per quanto riguarda gli spostamenti, c’è il divieto di entrata e di uscita dal territorio regionale, divieto di accesso e allontanamento dal proprio comune, salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e privato, all’interno del territorio comunale, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria.

L’apertura delle scuole fino alla prima media è in linea con lo screening avviato il 14 gennaio, che restituisce dati di positività molto bassi: la prima giornata di monitoraggio indica che su oltre 14mila test ci sono stati 48 positivi, per una percentuale dello 0,33%, con un minimo ad Agrigento (0,086%) e un massimo a Catania (0,6%).

Anche se il governatore non ha escluso una chiusura delle scuole di ogni ordine e grado se la curva dei contagi non dovesse piegarsi.

Chiarito anche che per bar e ristoranti valgono le stesse disposizioni del Dpcm emanato dal governo Conte.

Accordo Stato-Regione sul disavanzo

L’accordo Accordo Stato-Regione sul disavanzo è stato raggiunto al termine di un inter avviato a dicembre 2019 e finalizzato l’altro ieri sera, dopo un serrato negoziato, con l’intesa approvata dal Consiglio di ministri.

L’accordo prevede la ripartizione di un disavanzo di quasi 2 miliardi in dieci anni, a partire dal 2022, la “liberazione” di 421 milioni per il bilancio 2021 e una operazione di riqualificazione della spesa che dal 2021 al 2029 porterà a risparmi per 1 miliardo e 740 milioni.

In quest’ambito sono state individuate aree di intervento sui cui agire in quota percentuale, senza dover indicare con puntualità le riduzioni di spesa voce per voce.

Il testo dell’Ordinanza della Regione

A questo link potete consultare il testo completo dell’Ordinanza.

Il commento del Presidente Musumeci

La zona rossa– ha detto il presidente Musumeciè stata una decisione sofferta e a lungo meditata. Applicheremo le restrizioni per due settimane, se i risultati non saranno soddisfacenti adotteremo ulteriori misure di restrizione e prorogheremo la zona rossa. Per quanto riguarda le scuole, se il dato non migliora chiuderò anche prima media ed elementari. Rinnovo l’appello a prefetti e sindaci a far rispettare le restrizioni.

In merito all’accordo con Roma sul disavanzo – ha aggiunto Musumeci – permetterà alla Regione, come diceva Piersanti Mattarella, di avere finalmente “le carte in regola”. E’ un accordo che rappresenta l’autonomia della responsabilità“.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it