Servizi Trasporto Disabili, esposto all’Antitrust del consigliere M5S di Bari, Mario Conca. Nel mirino l’affidamento del servizio di trasporto disabili presso i centri riabilitativi della provincia di Bari bandita dalla Asl/BA.
Nell’esposto il consigliere pentastellato si concentra sull’allegato “criteri di valutazione” che, tra i subcriteri, prevedevano l’assegnazione di 22 punti su 70 alle ditte che che avessero presentato copia della carta di circolazione degli automezzi idonei al servizio, non tenendo conto invece dei mezzi ancora da immatricolare.
Il consigliere Mario Conca ha anche diffuso la sua denuncia sulla sua pagina Facebook, e questo è il testo:
Quella del trasporto disabili è solo una delle tante gare che vengono espletate dalla pubblica amministrazione, in scadenza il 7 gennaio e con verifica di ammissibilità intervenuta ieri, per un importo massimo di 20 milioni di euro. Il sospetto che si limiti la partecipazione per favorire i soliti stakeholders che da anni effettuano il servizio, è più che lecito. Ma può essere che per partecipare ad una gara, un’azienda debba essere costretta a comprare i mezzi di trasporto oltre che ad avere i fatturati specifici che i corposi lotti rendono proibitivi?
#Assegnare 22 punti su 70 per questo particolarissimo criterio, ritengo sia fortemente limitativo della concorrenza, per questo ho scritto ad #Anac e #Agcm per richiedere un parere. È evidente che solo gli attuali gestori sono avvantaggiati in relazione alla conoscenza puntuale del servizio in oggetto, al possesso del numero di mezzi idonei all’erogazione del servizio con l’anzianità media richiesta dal bando, visto che lo stanno svolgendo senza soluzione di continuità da anni. Se a ciò aggiungiamo l’entrata in vigore nella Legge di stabilità 2019 dell’articolo 29 quater della legge 21 del 1992, che tra le altre cose limita alla sola provincia l’operatività delle aziende di noleggio con conducente fino a 9 posti, la blindatura è pressochè a prova di Lupin. Tanto valeva affidare direttamente i 20 milioni di euro, perché, per quanto la procedura di gara sia rispettosa del codice degli appalti e largamente condivisa con gli ambiti territoriali, a mio parere trattasi di mera spartizione dei cinque lotti tra i vecchi gestori. Ecco perché l’innalzamento a 150 mila euro, voluto dal governo nazionale, per gli affidamenti diretti non mi impressiona.