Le riforme costituzionali (Senato delle autonomie, Titolo V e legge Delrio), fiscalità e finanza locale ed emergenza immigrazione. Sono questi i punti fondamentali discussi ieri dall’Ufficio di presidenza Anci, l’ultimo prima della pausa di agosto. A tracciare una linea su quanto fatto e quanto ancora in cantiere è stato il presidente Piero Fassino, che al termine della riunione si è intrattenuto con i giornalisti per tracciare un bilancio del 2014.

“Innanzitutto – ha detto Fassino – apprezziamo il fatto che dopo trent’anni di dibattito si stia avviando una profonda riforma della nostra Costituzione, in cui il ruolo dei Comuni è centrale”. Un ruolo, però, che per il presidente Anci non è ancora totalmente riconosciuto, in particolar modo riguardo la composizione del nuovo Senato. “Esprimiamo insoddisfazione – spiega il presidente Anci – per il numero inadeguato dei Sindaci nella nuova Camera: 21 Sindaci per rappresentare oltre 8mila Comuni non è un corretto modo di legittimazione. Anche sull’elezione – rimarca Fassino – non è corretto che siano i consiglieri regionali ad eleggere i Sindaci; sarebbe più corretta, invece, una elezione da parte degli amministratori locali”.

Un cambio quindi “auspicato” e una richiesta precisa “a tutte le forze politiche affinché tengano conto delle nostre richieste e sollecitazioni. Infine, Fassino ha toccato un altro tema cruciale: il Patto di stabilità. “Ci proponiamo per il 2015 di ottenere il superamento del Patto di stabilità anche alla luce del nuovo sistema di contabilità che supererà la distinzione tra competenza e cassa; la competenza esclusiva in capo ai Comuni dei tributi locali; e una dotazione di risorse per il 2015 non inferiore a quanto previsto per il 2014. Tutto questo per consentire di riattivare politiche di investimento, fortemente penalizzate in questi anni”.

FONTE: ASFEL – Associazione Servizi Finanziari Enti Locali

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