scooter-moto-125-in-autostradaQuasi fatta per la riforma che porterebbe scooter e moto 125 a circolare liberamente in autostrada: il provvedimento è in attesa di essere ratificato dal Senato, dopo aver ottenuto un parere favorevole alla Camera.


Si tratta di una modifica epocale poiché dopo decenni di restrizioni, scooter e moto con cilindrata di 125cc potrebbero finalmente circolare su autostrade e tangenziali italiane.

L’approvazione di questa riforma, che era già stata proposta nel 2019 ma rapidamente accantonata per mancanza di consenso tra le varie forze politiche dell’allora maggioranza, adesso è vicina. Il via libera definitivo alla riforma dovrebbe arrivare infatti entro la fine del mese di giugno 2024.

La decisione nelle intenzioni del Governo ha una logica chiara: il 60% dei 125cc in circolazione sulle nostre strade hanno una potenza pari o addirittura superiore ai modelli tra i 150 e i 200cc. In altre parole, nonostante i veicoli da 125cc abbiano una cilindrata inferiore, molti di essi sono comunque abbastanza potenti da poter viaggiare in sicurezza e con velocità adeguata su strade a scorrimento veloce, simili a quelli con cilindrata maggiore.

Scopriamo dunque cosa cambierà.

Scooter e moto 125 potranno circolare in autostrada: ecco quali saranno le novità

Con questa riforma, l’Italia si allineerà agli altri paesi europei che già permettono la circolazione di moto e scooter 125cc su autostrade e strade principali extraurbane. Questo provvedimento, che elimina una delle principali restrizioni per i veicoli di piccola cilindrata, darà accesso alle arterie a scorrimento veloce ai cosiddetti “ottavi di litro”, favorendo così una maggiore flessibilità di spostamento per molti motociclisti.

Normativa attuale e sanzioni

Attualmente, chiunque venga sorpreso a guidare un veicolo di cilindrata inferiore a 150cc su queste arterie è soggetto a una serie di sanzioni:

  1. sanzione amministrativa: i trasgressori sono multati con un importo che varia tra 42 e 173 euro
  2. obbligo di abbandono immediato: i conducenti devono lasciare immediatamente l’autostrada o la tangenziale
  3. perdita di punti sulla patente: come ulteriore misura, viene applicata una sanzione accessoria che comporta la perdita di due punti dalla patente di guida.

Cambiamenti con la nuova legge

La nuova riforma abolisce queste limitazioni e sanzioni per i veicoli da 125cc, consentendo loro di accedere legalmente a autostrade e tangenziali. Tuttavia, la legge introduce specifiche condizioni per garantire la sicurezza e l’idoneità dei conducenti:

  1. maggiore età: il conducente deve essere maggiorenne
  2. requisiti di patente: è necessario possedere una delle seguenti patenti:
    • Patente di categoria A (che include anche le sotto-categorie come A2 e A1 con specifiche condizioni),
    • Patente di categoria B o superiore
  3. esperienza minima: per chi possiede una patente A1 o A2, è richiesto che questa sia stata ottenuta da almeno due anni. Questo requisito è fondamentale per assicurare che il conducente abbia maturato sufficiente esperienza e competenza nella guida, specialmente su strade che richiedono una maggiore attenzione e abilità.

Implicazioni della riforma

La riforma non solo modernizza il Codice della Strada italiano, ma lo allinea anche con le normative europee, dove l’accesso delle moto e scooter da 125cc alle principali arterie extraurbane è già consentito. Questo cambiamento risponde alle esigenze di molti cittadini che utilizzano questi veicoli per la loro praticità e minor impatto ambientale rispetto a mezzi più grandi.

Obiettivi di sicurezza

L’introduzione delle limitazioni anagrafiche e di esperienza mira a garantire che solo conducenti adeguatamente preparati possano affrontare le sfide delle strade ad alta velocità. Questo equilibrio tra apertura e sicurezza rappresenta un passo importante verso una mobilità più inclusiva e moderna, pur mantenendo alta l’attenzione sulla sicurezza stradale.

Il commento delle associazioni di categoria

Un intervento di buonsenso atteso da anni che, a parità di prestazioni, semplifica la vita a famiglie e utenti delle due ruote. Ora avanti tutta con l’approvazione finale in Parlamento per sanare un’anomalia tutta italiana“, questo il commento dei deputati della Lega in commissione Trasporti Elena Maccanti (capogruppo), Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti (primo firmatario) ed Erik Pretto.

Questa svolta normativa è stata accolta con favore da molti appassionati di moto e scooter, che vedono finalmente riconosciuta la possibilità di utilizzare le principali arterie di comunicazione per i loro spostamenti.

Ma a dare parere positivo sono state anche alcune associazioni di categoria. Secondo Paolo Magri, presidente Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), “Non solo l’Italia si allineerebbe finalmente al resto dell’Europa, dove è già consentito il transito, ma lo scenario che si prospetta, per il quale l’associazione si sta spendendo da anni, rappresenterebbe un risultato molto importante per i produttori, l’industria di riferimento e per gli utenti della strada”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it