La Commissione di Garanzia chiede una riduzione a quattro ore per limitare i disagi. Salvini firma la precettazione, è scontro tra Governo e sindacati.
Per il 29 novembre le sigle sindacali CIGL e UIL hanno convocato uno sciopero generale per l’intera giornata relativamente al settore del trasporto passeggeri. Troppi scioperi concentrati e una durata che hanno generato preoccupazione per i diritti costituzionali dei cittadini, in particolare per il diritto alla mobilità. Su questo sciopero è intervenuta la Commissione di Garanzia.
La delibera della Commissione di Garanzia sugli Scioperi
La Commissione di Garanzia, organismo indipendente istituito con la legge n. 146 del 1990, ha ritenuto necessario intervenire in merito agli scioperi previsti per il 29 novembre, in particolare per quelli che riguardano il trasporto pubblico passeggeri.
La Commissione di Garanzia si è espressa sul “fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”, nel settore dei trasporti. La pluralità di scioperi, alcuni dei quali considerati già illegittimi, comporterebbe una limitazione alla libertà di movimento di milioni di cittadini, sia nelle grandi città sia nelle aree periferiche.
Con la delibera n. 24/ 206 del 25 novembre, la Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali afferma che, per limitare i disagi causati dagli scioperi generali del 29 novembre 2024, si rende necessario limitare la durata. La Commissione inoltre ha indicato, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, la misura da adottare: la riduzione della durata dello sciopero a quattro ore, nei settori del trasporto passeggeri per limitare i disagi a cittadini e viaggiatori.
La Commissione è inoltre già intervenuta il 28 ottobre 2024 per segnalare la violazione della regola della rarefazione oggettiva rispetto a scioperi precedentemente proclamati, riguardante il settore del trasporto ferroviario. La regola attribuisce agli utenti il diritto di usufruire con relativa continuità del servizio, imponendo di conseguenza ai soggetti sindacali di distanziare le azioni di sciopero che incidono sulla funzionalità di quel servizio in modo tale da non ledere quel diritto. L’invito della Commissione è stato accolto dai Sindacati che, con nota del 12 novembre 2024, hanno revocato lo sciopero per il personale dipendente di tutte le aziende che svolgono attività ferroviarie nel trasporto su rotaia.
Quali sono i compiti della Commissione di Garanzia?
La legge n. 146 del 1990, all’art. 13, comma 1, lettera f afferma che la Commissione di garanzia segnala all’autorità competente le situazioni nelle quali lo sciopero possa causare un imminente e fondato pericolo di pregiudizio ai diritti della persona costituzionalmente tutelati in riferimento alla vita, alla salute, alla libertà, alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione. E la Commissione può inoltre formulare proposte per prevenire eventuali pregiudizi ai diritti costituzionalmente tutelati.
La posizione del Governo
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha accolto con favore la proposta della Commissione e il Ministro Matteo Salvini ha espresso una certa soddisfazione per la decisione della Commissione. Il Ministero appare determinato a contenere i disagi per i cittadini e minimizzare l’impatto dello stop ai trasporti e ha già inviato ai Sindacati una richiesta formale per ridurre la durata dello sciopero del 29 novembre a sole quattro ore.
La Risposta dei Sindacati
Governo e alcuni Sindacati rimangono su posizioni contrapposte. Le parti sociali non fanno passi indietro: avevano già escluso dalla protesta il trasporto ferroviario. CGIL e UIL hanno annunciato di andare al TAR e impugnare il provvedimento di precettazione varato dal Ministro. Hanno inoltre assicurato che la protesta di svolgerà nel rispetto di quanto stabilito dalle norme e nell’interesse di tutti i lavoratori.
“Per tutelare la mobilità e i diritti dei cittadini non si devono bloccare gli scioperi ma rinnovare i contratti e fare investimenti sul sistema dei servizi e sugli autobus” ha affermato il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini.
L’equilibrio tra le parti sociali
La partita è ancora aperta. Ci si trova a dover bilanciare tra il diritto di sciopero e il diritto alla mobilità dei cittadini. Questo equilibrio è delicato. Da una parte la Costituzione italiana garantisce il diritto di sciopero con l’art. 40 dall’altra tutela la libertà di circolazione con l’art. 16.
Inoltre, la legge 146 del 1990 e le successive modifiche regolano il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, in particolare, questa legge stabilisce che le agitazioni devono essere pianificate in modo da garantire i “minimi servizi” necessari per evitare disagi ai cittadini.
La richiesta della Commissione di Garanzia sullo sciopero del 29 novembre rappresenta un tentativo di trovare un equilibrio tra il diritto di sciopero dei lavoratori e il diritto alla circolazione dei cittadini.
Fonte: articolo di Livio Marsico