Nel mese di agosto 2024, ci sarà uno sciopero degli stabilimenti balneari, a causa delle concessioni: ecco quando sarà.


Lo sciopero è indetto da Sib-Fipe e Fiba-Confesercenti e terrà chiusi gli ombrelloni per tre giorni, su tutto il litorale nazionale.
Questo avverrà se il Governo non interverrà, prima della pausa estiva, con regole chiare e omogenee riguardo le concessioni.

Da gennaio 2025, infatti, dovrebbero partire le prime gare, aperte agli operatori europeo, come previsto dalla direttiva Bolkenstein.

Vediamo allora quando dovrebbe svolgersi lo sciopero.

Sciopero stabilimenti balneari: ecco le date di agosto 2024

Continuano le proteste dei balneari, riguardo il dibattito sulle concessioni.
La categoria è pronta a scioperare. La prima data dovrebbe essere quella del prossimo 9 agosto, come prima dimostrazione al Governo e dovrebbe durare due ore.

Se non arriveranno risposte, si continuerà anche il 19 agosto, per quattro ore e il 29 agosto per un lasso di tempo tra le sei e le otto ore.

Come dichiarato dai presidenti di Sib-Fipe e Fiba-Confesercenti, Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli:

“è un’iniziativa doverosa di fronte ad un’irresponsabile e sconcertante fuga dalle proprie responsabilità della politica e segnatamente del governo”.

Non si tratta della prima volta: il 3 agosto 2012, infatti, gli stabilimenti avevano indetto uno sciopero, ai tempi del Governo Monti, quando c’era l’intenzione di far partire i bandi per le concessioni.

I motivi dello sciopero

Il motivo dello sciopero sta nell’applicazione della direttiva Ue Bolkenstein.
Secondo il calendario, a gennaio 2025, come anticipato, dovranno tenersi le prime aste aperte agli operatori europei.

La normativa vigente costringe a mettere a gara le concessioni, non oltre il 31 dicembre 2024, come stabilito a livello nazionale dalla legge concorrenza del governo Draghi.
Ci sono, però, delle zone d’ombra, perché le nuove regole andranno applicate nei casi di “risorse scarse”, ovvero il 19% del litorale italiano.

Diversi enti locali (incaricati di farsi carico dei bandi), hanno iniziato a muoversi autonomamente. Ma le associazioni dei balneari vogliono evitare che ci si muova in ordine sparso sul territorio nazionale.

Ma vogliono anche un chiarimento su quali sarebbero i luoghi dove le risorse sono “scarse” e dove si attiverebbe la direttiva.