Questi ultimi giorni sono stati particolarmente “turbolenti” nella zona dei Campi Flegrei, con uno “sciame sismico” di almeno 150 scosse di terremoto che stanno tenendo tutti con il fiato sospeso: adesso il Governo prova ad intervenire con un nuovo piano di soccorso, ma le criticità della zona sono molto preoccupanti.
I sismografi dell’INGV nelle ultime ore hanno registrato un nuovo terremoto di magnitudo 3,6 ha scosso la regione dei Campi Flegrei, sollevando ulteriori preoccupazioni riguardo alla situazione sismica.
Il Governo, allertato da questa situazione che sembra preoccupare di più di ora in ora, ha deciso di aprire una sorta di cabina di regia sull’emergenza a Palazzo Chigi.
A presiederla è stata direttamente la Premier Giorgia Meloni, che ha tenuto il vertice interministeriale sull’attività sismica assieme al Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci. In seguito ha avuto luogo una conferenza stampa tenuta dallo stesso ministro con il Prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Sciame sismico ai Campi Flegrei: il piano del Governo
Sono stati stanziati 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei, previo un censimento e una valutazione del rischio, e la possibilità di assistere coloro che scelgono di lasciare l’area.
La proposta chiave emersa durante il vertice riguarda infatti un sostegno economico diretto agli abitanti dell’area colpita dalla crisi bradisismica. Questo sostegno mira ad assistere coloro che desiderano abbandonare le proprie abitazioni a causa dei rischi sismici e trasferirsi altrove. Questo segnala inequivocabilmente la serietà della crisi e l’urgenza di una risposta pronta e attenta.
Si prevede che le responsabilità per affrontare questa situazione saranno condivise tra il governo centrale e le autorità locali, con un particolare focus sul governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Questo sottolinea l’importanza della cooperazione tra livelli di governo per affrontare efficacemente l’emergenza.
Musumeci ha sottolineato l’impegno del governo nel risolvere la situazione critica. Le prime misure concrete annunciate includono interventi immediati per garantire la sicurezza delle scuole nei tre comuni dell’area rossa dei Campi Flegrei, seguiti da interventi sulle infrastrutture essenziali come rete elettrica, idrica, fognaria, municipi, carceri e rete viaria.
Qui di seguito il video completo della Conferenza Stampa.
La zona rossa e la zona gialla
Secondo quanto indicato dalla Protezione Civile alla fine dell’anno scorso, con l’intensificarsi delle scosse nel periodo autunnale, sono state aggiornate le mappe dell’emergenza. QUI TROVATE LA MAPPA INTERATTIVA LIBERAMENTE CONSULTABILE.
La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell’area vivono circa 500mila abitanti.
La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili.
Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell’area vivono oltre 800mila abitanti.
Le criticità della zona: nuove costruzioni nelle zone a rischio, il caso di Bacoli
L’INGV continua a monitorare di continuo lo scenario
Il piano di evacuazione attuale
In questo momento, in tutto questo scenario che di certo non lascia del tutto tranquilli, l’unica cosa certa è la disciplina del piano di evacuazione delle aree in caso di emergenza.
L’allontanamento della popolazione dalla zona rossa inizia con la dichiarazione della fase di “allarme”. Nella mappa sono rappresentate in blu le Aree di attesa previste dai piani di protezione civile comunali, ovvero le aree da cui partiranno i cittadini che scelgono di allontanarsi con il trasporto assistito.
Dalle Aree di attesa, i cittadini saranno trasferiti nelle Aree di incontro previste dalla pianificazione nazionale di protezione civile che, nella mappa, sono rappresentate in verde. Da qui raggiungeranno, in nave, treno o pullman, le Regioni o Province Autonome gemellate.
Si spera che questo basti, viste le premesse.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it