Nell’ambito della definizione dei decreti delegati, giungono nuove e importanti novità sul Jobs Act

Nell’ambito della definizione dei decreti delegati, giungono nuove e importanti novità sul Jobs Act. Attualmente, non c’è ancora nulla di ufficiale e i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero del Lavoro sono all’opera per limare i provvedimenti che confluiranno nel Cdm del 24 dicembre.

Ciò che, in ogni caso, sembra ormai certo, è che nella nozione di giustificato motivo oggettivo per poter licenziare il lavoratore senza correre il rischio di doverlo riassumere in seguito alla decisione del giudice, potrebbe rientrare anche la fattispecie di “scarso rendimento”. In definitiva, i datori potrebbero licenziare i lavoratori poco produttivi; resta da capire chi potrà stabilire e quali saranno i criteri per determinare l’eventuale scarsa produttività.

Per quanto riguarda, invece, i licenziamenti disciplinari, il reintegro potrebbe essere previsto esclusivamente nei casi in cui il fatto materiale contestato non sussistesse.

Le piccole imprese, infine, vedranno dimezzati gli importi per gli indennizzi (il cui limite viene fissato a 6 mensilità) da versare in caso di licenziamenti giudicati illegittimi.

Niente più reintegra, ma solo indennizzi, per i licenziamenti per motivo economico od organizzativo. In caso di contenzioso la tutela monetaria consisterà in 1,5 /2 mensilità per anno di servizio, con un massimo di 24 mensilità. È prevista anche una conciliazione standard: in questo caso le tutele crescenti consisterebbero in una mensilità per ogni anno di servizio.

 

FONTE: CGIA Mestre

 

 

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