favori sessualiIl sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, Pd, è indagato dalla procura di Mantova per concussione. L’accusa è di aver chiesto favori sessuali in cambio dell’erogazione di contributi comunali.


Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, è stato indagato dalla procura per concussione, con l’accusa di aver chiesto favori sessuali ad una delle rappresentanti di un’associazione culturale cittadina, in cambio di contributi da destinare allo stesso sodalizio.

 

Mercoledì mattina i carabinieri hanno perquisito la casa di Palazzi e gli hanno sequestrato smartphone, tablet e computer. Stesso trattamento anche presidente e della vicepresidente ddell’associazione, mentre sono stati acquisiti alcuni atti amministrativi riguardanti – pare – il patrocinio (che non comporta lo stanziamento di fondi) del Comune a una iniziativa della stessa associazione e che secondo la difesa non è stata nemmeno visionata dal sindaco.

 

La presunta vittima, di cui la Gazzetta di Mantova non fa il nome ma che ha sentito, nega di essere l’autrice della denuncia contro il sindaco: “Non ho mai mosso nulla contro Palazzi – ha detto al quotidiano la vice presidente dell’associazione. Anzi, dico di più: se emergeranno falsità sul suo conto lo difenderò.”

 

“Non ho mai chiesto favori a nessuno abusando del mio ruolo di sindaco, conosco quella signora ma non vi è mai stato nulla di privato con lei” si è difeso il primo cittadino.

 

Già l’anno scorso l’ex sindaco di Portoscuso (provincia di Cagliari), Adriano Puddu, era stato condannato dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari. L’ex primo cittadino è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e sospeso dal diritto elettorale. In quella fattispecie i capi di imputazione sono stati ricondotti a questa ipotesi accusatoria: tre concussioni sessuali, una violenza sessuale, un caso di favoreggiamento della prostituzione e uno di corruzione elettorale.

 

Quest’anno era invece capitato che a Valenzano (provincia di Bari) una 26enne avesse denunciato il primo cittadino, Antonio Lomoro, accusandolo di averle chiesto prestazioni sessuali in cambio di un aiuto a trovare lavoro.