Siamo ormai agli sgoccioli: si avvicina infatti la scadenza per la qualificazione con riserva delle stazioni appaltanti, ecco cosa bisogna fare.


Il panorama degli appalti pubblici in Italia è in procinto di subire un’importante trasformazione. Entro il 1° luglio 2024, infatti, cesserà di avere validità la qualificazione “con riserva” che ha permesso a province, città metropolitane, comuni capoluogo e unioni di comuni di indire gare d’appalto in attesa di ottenere la qualificazione definitiva.

Cosa significa questa scadenza?

In parole semplici, che a partire da quella data, solo le stazioni appaltanti in possesso della qualificazione “a regime” potranno legittimamente bandire nuove gare pubbliche. Un requisito imprescindibile per continuare ad operare in un settore strategico per l’economia italiana, che vale diverse centinaia di miliardi di euro ogni anno.

Come ottenere la qualificazione definitiva?

La procedura per ottenere la qualificazione definitiva è telematica e accessibile tramite il portale dell’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (https://www.anticorruzione.it/-/qualificazione-delle-stazioni-appaltanti-1).

Quali requisiti sono necessari?

I requisiti per la qualificazione definitiva sono articolati e mirano a valutare l’affidabilità, la competenza e la trasparenza delle stazioni appaltanti. Tra i criteri presi in considerazione figurano:

  • Esperienza pregressa: il numero di gare svolte, la corretta gestione delle procedure di affidamento e il rispetto dei tempi contrattuali.
  • Comunicazione con l’ANAC: la puntualità e l’accuratezza delle comunicazioni obbligatorie all’Autorità.
  • Utilizzo della piattaforma telematica: l’adozione degli strumenti digitali per la gestione degli appalti, a garanzia di efficienza e tracciabilità.
  • Competenze del personale: la qualificazione professionale dei dipendenti addetti agli appalti.
  • Formazione continua: l’aggiornamento costante delle competenze del personale, in linea con l’evoluzione normativa e con le migliori prassi del settore.

Come viene valutata la domanda?

L’ANAC ha predisposto un sistema di valutazione che attribuisce un punteggio a ciascuna stazione appaltante in base al soddisfacimento dei requisiti richiesti. Il punteggio ottenuto determina il livello di qualificazione, che può essere “base”, “intermedio” o “avanzato”.

Cosa cambia con la qualificazione definitiva?

Oltre a rappresentare un requisito per indire gare, la qualificazione definitiva comporta una serie di vantaggi per le stazioni appaltanti:

  • Maggiore credibilità: il possesso della qualificazione “a regime” attesta l’affidabilità e la competenza della stazione appaltante, favorendo la partecipazione alle gare da parte di operatori economici qualificati.
  • Accesso a gare più complesse: le stazioni appaltanti con un livello di qualificazione più alto possono partecipare a gare di importo maggiore e di maggiore complessità.
  • Riduzione degli oneri: per le stazioni appaltanti con un livello di qualificazione elevato sono previsti oneri amministrativi semplificati e una minore frequenza dei controlli.

Un’occasione per migliorare il sistema degli appalti pubblici

La scadenza del 1° luglio 2024 rappresenta non solo un adempimento normativo, ma anche un’opportunità per migliorare il sistema degli appalti pubblici in Italia. L’introduzione della qualificazione definitiva mira a promuovere la professionalizzazione degli operatori del settore, a garantire maggiore trasparenza e a contrastare il fenomeno della corruzione.

Le stazioni appaltanti che ancora non hanno provveduto ad attivarsi per ottenere la qualificazione definitiva sono invitate a farlo con la massima celerità.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it