Un’indagine condotta da Ifel – Fondazione Anci ha rivelato un dato allarmante sulla gestione delle multe nei Comuni italiani: una su tre non è pagata, al Sud la percentuale arriva alla metà del totale.


Secondo il rapporto, infatti, per ogni tre multe emesse, una non viene mai pagata, passando direttamente dall’essere notificata all’essere evasa. Il fenomeno è particolarmente evidente al Sud, dove quasi la metà delle sanzioni (48,2%) sfugge alla riscossione, mentre al Nord la percentuale si riduce al 25%.

L’analisi, inserita nel progetto “Riscossione” di IFEL – Fondazione Anci, e basata sui dati raccolti dai Comuni tra il 2018 e il 2021, offre una panoramica dettagliata delle entrate locali, includendo informazioni su tributi come IMU, TARI e CUP, oltre alle sanzioni del Codice della Strada.

Nord e Sud: un divario che riflette diseguaglianze strutturali

La gestione delle multe stradali nei Comuni italiani non solo evidenzia differenze territoriali significative, ma rivela anche problematiche più ampie legate alla capacità amministrativa e alla compliance fiscale dei cittadini. Al Nord, il 60% delle sanzioni si recupera attraverso pagamenti spontanei o solleciti bonari, segno di un sistema più efficace e di una maggiore propensione dei trasgressori a regolarizzare la propria posizione. In queste aree, una struttura amministrativa più solida e un accesso diffuso a servizi digitali di pagamento possono aver contribuito al risultato positivo.

Sanzioni stradali: al Sud la metà delle multe non è pagata</h2>

<strong>Al Sud, invece, il tasso di pagamento complessivo crolla sotto il 50%, con molte sanzioni che non vengono mai riscosse. Questo dato è emblematico di criticità sistemiche che includono una gestione meno efficiente della riscossione, risorse limitate per l’amministrazione locale e un minor grado di fiducia dei cittadini verso le istituzioni. La carenza di strumenti efficaci di riscossione, unita a una percezione di impunità, potrebbe aver rafforzato il fenomeno dell’evasione.

La riscossione coattiva: un’arma spuntata al Sud

L’indagine Ifel mette in evidenza anche la scarsa efficacia della riscossione coattiva nel Mezzogiorno, dove questa modalità recupera solo una minima parte delle somme non pagate. Nel Centro e nel Nord, al contrario, la riscossione forzata si dimostra uno strumento più incisivo, permettendo di aumentare significativamente il tasso complessivo di recupero delle sanzioni.

Questa differenza potrebbe essere legata alla maggiore capacità organizzativa delle amministrazioni settentrionali, oltre che all’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati e alla presenza di aziende specializzate nel recupero crediti.

Al Sud, l’impatto marginale della riscossione coattiva sottolinea una debolezza strutturale, sia in termini di risorse che di competenze. I Comuni meridionali faticano a implementare procedure efficaci per il recupero forzato, limitandosi spesso a inviare solleciti che rimangono inascoltati. Questo circolo vizioso contribuisce a un divario sempre più marcato rispetto al resto del Paese.

Piccoli Comuni: efficienza amministrativa e contesto sociale

Le dimensioni dei Comuni giocano un ruolo cruciale nella capacità di riscossione. I centri con meno di 5.000 abitanti registrano tassi di pagamento ordinario superiori al 70%, dimostrando una maggiore efficienza rispetto alle grandi città. Questa differenza potrebbe derivare da un rapporto più diretto tra amministrazione e cittadini, che favorisce una percezione di controllo e trasparenza.

Nei Comuni più grandi, soprattutto quelli con oltre 100.000 abitanti, il tasso di riscossione ordinaria scende sotto il 60%. In contesti urbani complessi, la maggiore mobilità dei trasgressori, l’anonimato e la frammentazione dei servizi amministrativi possono ostacolare il recupero delle somme dovute.

Tuttavia, nei grandi centri urbani, la riscossione coattiva tende a essere leggermente più efficace, anche se non a livelli sufficienti per colmare il gap iniziale.

Un problema di equità fiscale

Queste diseguaglianze territoriali e demografiche sollevano interrogativi sulla capacità del sistema di garantire un’applicazione uniforme delle sanzioni. L’incapacità di recuperare una quota significativa delle multe stradali non solo comporta una perdita economica per i Comuni, ma mina anche il principio di equità fiscale, penalizzando i cittadini che rispettano le regole. Ridurre il divario Nord-Sud e migliorare la gestione nei centri urbani più grandi rappresentano sfide cruciali per il futuro della fiscalità locale.

L’indagine dell’IFEL

Qui il documento completo.