sanzioni-razzismo-calcio-italia-spagnaAgli Europei di Calcio 2024 il prossimo 20 giugno Italia e Spagna si affronteranno in una sfida agonistica molto sentita: ma fuori dal campo qual è la situazione in materia di sanzioni penali e civili contro il razzismo nei due paesi?


Il dibattito nasce da una sentenza arrivata nella penisola iberica e che ha una portata storica: recentemente, in Spagna, tre tifosi del Valencia sono stati condannati a otto mesi di carcere e a due anni di interdizione dagli stadi per insulti razzisti rivolti a Vinicius Jr., giocatore del Real Madrid, durante una partita del 21 maggio.

Questa condanna rappresenta una pietra miliare nella lotta contro il razzismo negli stadi spagnoli e ha visto la partecipazione attiva della Liga, della Federcalcio spagnola e del Real Madrid nel processo. I tifosi hanno chiesto scusa al giocatore e hanno lanciato un appello contro comportamenti razzisti.

In Italia, un episodio simile ha visto coinvolto il portiere del Milan, Mike Maignan, vittima di cori razzisti durante una partita contro l’Udinese. L’arbitro ha sospeso la partita e le indagini hanno portato all’identificazione di un tifoso, già noto alle forze dell’ordine, che è stato denunciato e ha ricevuto un Daspo di cinque anni. L’Udinese Calcio ha bandito a tempo indeterminato la persona responsabile dallo stadio e ha ribadito il suo impegno contro il razzismo.

Le sanzioni contro il razzismo nel calcio: Italia e Spagna a confronto

Tuttavia le regole applicate in un paese e nell’altro a livello generale sono leggermente diverse: in questa sede dunque ci occuperemo di delineare il perimetro di applicazione nel paese spagnolo e sul territorio dello stivale. Purtroppo questo confronto ci riserverà delle amare sorprese.

La legislazione spagnola contro il razzismo negli eventi sportivi

In Spagna, la lotta contro il razzismo negli eventi sportivi ha visto un significativo sviluppo legislativo a partire dal 2007. Questo anno segna l’introduzione di misure severe volte a combattere atti di discriminazione razziale negli stadi e durante le competizioni sportive.

Le sanzioni previste dalla legge

La normativa spagnola prevede una serie di sanzioni per chi si rende responsabile di atti di razzismo. Le pene includono:

  • Multe: Chi commette reati di razzismo durante eventi sportivi può essere multato fino a 650 euro. Questa sanzione mira a colpire direttamente i responsabili economici, disincentivando comportamenti discriminatori attraverso una penalizzazione finanziaria.
  • Divieto di Accesso agli Stadi: I colpevoli possono essere banditi dagli stadi per un periodo massimo di cinque anni. Questo divieto serve non solo a punire i trasgressori ma anche a proteggere l’ambiente sportivo, garantendo che chi ha commesso atti di razzismo non possa partecipare in futuro agli eventi sportivi.

Responsabilità dei Club e sanzioni

La legislazione spagnola non si limita a colpire gli individui ma estende la responsabilità anche ai club:

  • Chiusura degli stadi: In casi di recidiva o mancata azione contro i comportamenti razzisti, gli stadi possono essere chiusi per un periodo fino a due anni. Questa misura draconiana serve come forte deterrente per i club, incentivandoli a implementare politiche efficaci contro il razzismo.
  • Interruzione delle competizioni: Le squadre coinvolte in episodi di razzismo possono vedere interrotte le loro partecipazioni alle competizioni. Questa sanzione mira a colpire direttamente l’attività sportiva del club, costringendolo a prendere seriamente la questione.

Il codice disciplinare della reale federcalcio spagnola

La Reale Federcalcio Spagnola (RFEF) ha adottato un Codice Disciplinare che aggiunge ulteriori misure punitive:

  • Multe per i club: Le squadre possono essere multate se non riescono a prevenire o contrastare gli atti razzisti. Questa sanzione economica ha lo scopo di spingere le società sportive a prendere misure preventive e a collaborare attivamente con le autorità.
  • Perdita di punti: In situazioni gravi, i club possono perdere punti in campionato. Questa sanzione sportiva ha un impatto diretto sulle performance delle squadre, penalizzandole nel loro percorso competitivo.
  • Retrocessione: Nei casi più estremi, un club può essere retrocesso. Questa misura è considerata una delle più severe e serve a mandare un messaggio chiaro sull’intolleranza verso qualsiasi forma di razzismo.

Italia: la lotta contro il razzismo negli stadi solo a partire dal 2019

In Italia, la lotta contro il razzismo negli stadi ha visto un ritardo significativo rispetto ad altri paesi europei. Solo nel 2019, in seguito alle linee guida della FIFA, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) ha implementato misure specifiche per combattere le discriminazioni nel calcio.

Le Linee Guida della FIFA e l’adozione italiana

Le linee guida FIFA del 2019 sono state un punto di svolta nella lotta contro il razzismo nel calcio mondiale. La FIFA ha richiesto a tutte le federazioni nazionali di adottare regolamenti che prevedessero sanzioni severe per atti di discriminazione durante le partite. L’Italia ha recepito queste direttive, incorporandole nelle Norme Organizzative Interne della Figc (Noif).

L’Articolo 62 delle norme organizzative interne della Figc

L’articolo 62 del Noif è il principale strumento normativo italiano contro le discriminazioni negli stadi. Esso stabilisce che le società di calcio devono adottare misure per prevenire e impedire qualsiasi forma di molestia, inclusi cori e insulti razzisti. Le disposizioni dell’articolo 62 prevedono un processo in tre fasi per gestire i comportamenti discriminatori durante le partite:

  1. Interruzione Temporanea della Partita: In caso di cori o insulti razzisti, l’arbitro può decidere di interrompere temporaneamente la partita, chiedendo un annuncio pubblico per fermare tali comportamenti.
  2. Sospensione Temporanea della Partita: Se i cori o gli insulti continuano, l’arbitro può sospendere la partita e ordinare ai giocatori di rientrare negli spogliatoi fino a quando la situazione non sarà sotto controllo.
  3. Abbandono della Partita: Se le misure precedenti non hanno successo, l’arbitro ha l’autorità di abbandonare definitivamente la partita.

Un esempio significativo dell’applicazione di queste misure si è verificato durante la partita Udinese-Milan, quando il portiere del Milan, Mike Maignan, è stato oggetto di cori razzisti. L’arbitro Maresca ha seguito il protocollo, sospendendo temporaneamente la partita.

Il Daspo e le denunce penali in Italia

Il Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è uno degli strumenti principali utilizzati in Italia per contrastare la violenza e il razzismo negli stadi. Tuttavia, i dati mostrano che solo una piccola percentuale dei Daspo emessi è legata a condotte discriminatorie:

  • Daspo Totali: Sono stati emessi oltre seimila Daspo in Italia.
  • Daspo per Discriminazione: Di questi, solo circa 220 sono stati emessi per motivi di discriminazione, inclusi insulti e cori razzisti.

Oltre ai Daspo, sono state presentate denunce penali per episodi di razzismo:

  • Denunce Penali: Sono state presentate 204 denunce penali derivanti da 95 episodi specifici di discriminazione. La maggior parte di queste denunce riguarda cori e insulti razzisti, con 63 episodi che hanno portato a 199 denunciati.
  • Altri Episodi: Tra le denunce, 31 episodi sono legati all’antisemitismo, con 4 persone denunciate.

Criticità del sistema giudiziario italiano

Nonostante le denunce e i Daspo, molti procedimenti giudiziari in Italia rimangono senza esito concreto. Le ragioni includono:

  • Tenuità del Fatto: Spesso i giudici considerano le azioni razziste come “tenui” e non sufficientemente gravi da giustificare una condanna penale, specialmente quando i comportamenti sono influenzati dalla rivalità sportiva e si verificano in un lasso di tempo limitato.
  • Mancata Applicazione della Legge Mancino: La legge Mancino, che punisce la propaganda di idee basate sull’odio razziale o etnico, è raramente applicata in modo efficace. Spesso, le frasi razziste sono giudicate come espressioni di una xenofobia diffusa piuttosto che come reati specifici.

Due p(a)esi, due misure

L’incontro tra Italia e Spagna agli Europei di Calcio 2024 sarà non solo un’importante sfida sportiva, ma anche un momento di riflessione sulle diverse strategie adottate dai due paesi per le sanzioni contro il razzismo.

Mentre la Spagna sembra aver trovato un metodo più efficace per punire e prevenire tali comportamenti, l’Italia deve ancora affrontare sfide significative per raggiungere risultati comparabili. Quindi a quanto pare rispetto alla Spagna questa prima battaglia sportiva l’abbiamo persa noi.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it