Sanzioni danni opere d’arteIl Governo ha approvato la proposta del Ministero della Cultura sulle nuove sanzioni per i danni alle opere d’arte.


Sanzioni danni opere d’arte: arriva la stretta del Governo per chi danneggia le opere d’arte in Italia.

Dopo l’ondata di ecovandalismo (coi recenti attacchi con il liquido al carbone vegetale alla Barcaccia di Roma o con la vernice lavabile a Palazzo Vecchio a Firenze), il Governo ha approvato la proposta del Ministero della Cultura, per sanzionare economicamente i vandali.

Vediamo quali sono le sanzioni previste.

Sanzioni danni opere d’arte: la decisione del Governo

Il disegno di legge, proposto dal Ministero della Cultura, ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei Ministri.

Chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici, propri o altrui, sarà punito con una sanzione amministrativa da 20 a 60mila euro.

Il testo prevede anche che

“chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali a un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10 mila a euro 40 mila”.

La stretta arriva proprio dopo l’ultimo blitz degli attivisti di Ultima Generazione alla Barcaccia di Roma, nella quale hanno versato un liquido di colore nero, risultato poi contenente carbone vegetale.

Come dichiarato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:

“Chi compie queste azioni, in aggiunta alle norme penali che potranno essere inasprite, deve pagare di tasca propria”.

Il verbale con l’accertamento e la contestazione delle violazioni sarà notificato al trasgressore entro 120 giorni dal giorno in cui il fatto è stato commesso.
I proventi delle sanzioni saranno devoluti al Ministero della Cultura, per essere impiegati al ripristino dei beni.

Secondo la bozza del disegno di legge, il trasgressore avrà una pena pecuniaria ridotta, nel caso in cui paghi entro 30 giorni dalla notifica del verbale di accertamento. Il pagamento in misura ridotta non sarà ammesso, se il destinatario del provvedimento sanzionatoria si sia già avvalso della stessa facoltà, nei cinque anni precedenti.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it