Gli operatori economici che collaboreranno col comune di Napoli nei contratti pubblici usufruiranno del salario minimo: ecco nel dettaglio.


A livello nazionale, sul salario minimo si fa ancora battaglia: sul tema si discute da anni e nessuna proposta sembra riuscire a trovare l’approvazione.

Ma il comune di Napoli ha deciso di includerlo per i dipendenti delle imprese che intendono lavorare con l’ente.
La decisione si pone come “atto di sfida” verso il Governo, che ha rigettato l’idea di applicare il salario minimo, proposto a dicembre 2023.

Tutti gli operatori economici ai quali il Comune affiderà forniture, lavori e servizi dovranno provvedere ad un trattamento economico per i dipendenti non inferiore a 9 euro l’ora.

Non si tratta, comunque, della prima volta. La prima ad applicare la retribuzione minima a 9 euro l’ora è stata la Giunta di Firenze, guidata da Mario Nardella.
Ecco di cosa si tratta.

Salario minimo contratti pubblici: la novità introdotta dal comune di Napoli

La decisione è stata presa dalla Giunta, che ha approvato un atto di indirizzo, finalizzato alla tutela della retribuzione minima oraria salariale, per quanto concerne i contratti pubblici del comune di Napoli.

La delibera è stata adottata su proposta dell’assessora al Lavoro Chiara Marciani.
Il comune di Napoli stipulerà un protocollo d’intesa e legalità negli appalti e nei subappalti con le organizzazioni sindacali.

Il protocollo d’intesa è stato approvato dalla Giunta lo scorso 8 luglio: l’obiettivo è quello di assicurare ai lavoratori impiegati negli appalti le migliori garanzie economiche e normative.

Come commentato dall’assessora Chiara Marciani:

“Questa delibera contiene anche vincoli sui contratti collettivi che devono essere applicati al personale impiegato nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalti pubblici, in coerenza con la disciplina prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici”.

Il consigliere Sergio D’Angelo ha anche aggiunto:

“Non abbiamo l’ambizione di sostituirci al Parlamento e alla politica nazionale, ma vogliamo lanciare un segnale dalla più grande città del Sud, dove più che altrove è largamente diffuso il lavoro povero. Al di sotto dei 9 euro lordi non è ammissibile pagare i lavoratori impegnati in appalti e subappalti che coinvolgono il comune di Napoli”.