Continua il braccio di ferro tra la compagnia aerea Ryanair e il Governo italiano: in risposta all’approvazione del decreto tariffe annuncia infatti nuovi tagli ai voli in Sicilia e Sardegna.
Ryanair ha annunciato i nuovi piani per la stagione 2023/2024, che comporteranno notevoli cambiamenti nell’offerta di voli per il Nord e il Sud Italia.
Se da un lato infatti arriveranno più voli per i principali aeroporti del settentrione sarà il mezzogiorno ad essere penalizzato, con la compagnia aerea che è in piena “rotta di collisione” con il Governo italiano dopo l’approvazione del cosiddetto decreto tariffe.
Il nuovo piano per i voli del Nord Italia
La compagnia aerea introdurrà due nuovi aerei Boeing 737 presso gli aeroporti di Milano, Bergamo e Malpensa, accompagnati da ben 10 nuove rotte internazionali. Questi investimenti ammontano a una cifra considerevole, pari a 200 milioni di dollari, e si tradurranno nella creazione di 60 nuovi posti di lavoro. Questi nuovi velivoli porteranno il totale della flotta Ryanair a Milano a 30 aeromobili.
Attualmente, Ryanair opera 120 rotte da e per Milano, trasportando oltre 17 milioni di passeggeri all’anno, con una crescita del 10%. Questa espansione è alimentata da un impegno di investimento totale di 3 miliardi di dollari da parte di Ryanair in Italia, che ha contribuito a mantenere oltre 1.000 posti di lavoro.
Ryanair sfida il decreto tariffe: tagli ai voli in Sicilia e Sardegna
Tuttavia, l’annuncio della compagnia è stato accompagnato da critiche al governo italiano per il suo recente decreto prezzi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mimit). Secondo Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, questo decreto contro il “caro voli” rappresenta una minaccia per la crescita del settore aereo, limitando la capacità delle compagnie aeree di fissare tariffe basse sulle rotte nazionali.
O’Leary sostiene che ciò porterà all’aumento dei prezzi per i passeggeri italiani e avrà un impatto negativo sulla connettività regionale, sull’occupazione e sul turismo. Inoltre, Ryanair ha già ridotto i voli nazionali verso la Sardegna del 10%, con piani simili per la Sicilia quest’inverno.
La richiesta di Ryanair al governo italiano è chiara: “eliminare” il decreto tariffe e rispettare la legislazione europea che garantisce alle compagnie aeree la libertà di determinare i propri prezzi. Ryanair sostiene che questo decreto è “stupido ed illegale” e prevede che gli effetti negativi saranno ribaltati solo attraverso azioni legali presso i tribunali europei.
In risposta alle critiche delle compagnie aeree, il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Roberto Rustichelli, ha dichiarato che il decreto non limita la capacità delle compagnie aeree di fissare i propri prezzi e ha lo scopo di proteggere i consumatori vulnerabili, evitando abusi di potere di mercato.
Questa situazione evidenzia la complessità delle dinamiche tra il settore dell’aviazione, le normative statali e la necessità di garantire prezzi equi e accessibili per i passeggeri.
Vedremo in futuro come si evolvera questa situazione, ma il rischio è che ad essere penalizzati siano sempre gli incolpevoli viaggiatori.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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