Le famiglie, ancora una volta, lamentano dei ritardi nei pagamenti dell’assegno unico: capita purtroppo anche per la mensilità del mese di settembre 2024.


Tra i vari pagamenti dell’INPS in calendario per il mese di settembre come sempre un posto importante lo ha l’erogazione dell’assegno unico universale.

Si tratta di un’agevolazione, erogata dall’Inps per supportare le famiglie con figli a carico: essendo un beneficio che tocca diversi cittadini, con questi ritardi si rischia seriamente di impattare sui più disagiati e sui nuclei economicamente più fragili.

Scopriamo dunque per quale motivo avvengono questi ritardi e le possibili soluzioni per i beneficiari.

Che cosa si intende per Assegno Unico Universale?

L’Assegno Unico Universale (AUU) è un beneficio erogato dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per sostenere le famiglie con figli a carico. Si tratta di un sostegno economico destinato a garantire un aiuto alle famiglie per far fronte alle spese legate all’assistenza e all’ educazione dei figli. Questo beneficio è stato introdotto con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare i vari sostegni economici già esistenti, come il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno di Maternità.

L’INPS ha iniziato a erogare l’ assegno rivalutato secondo le nuove soglie ISTAT a partire dallo scorso marzo. La rivalutazione, dovuta all’incremento del costo della vita, ha portato a un aumento del 5,4% degli importi. Il messaggio Inps n. 572 dell’8 febbraio 2024 ha comunicato le nuove soglie dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per l’anno:

  • ISEE inferiore a 17.090,61 euro: fino a 199,4 euro
  • ISEE superiore a 45.574,96 euro: fino a 57 euro

Qui un approfondimento sulle tabelle per il 2024.

I ritardi nei pagamenti dell’assegno unico di settembre 2024

Dal lato delle specifiche quindi ci siamo: tuttavia non tutti sembrano aver già ricevuto l’agevolazione per tempo. Ricordiamo che le date di erogazione per questo mese erano le seguenti:

  • 17 settembre
  • 18 settembre
  • 19 settembre

Quindi per quale motivo alcune famiglie lamentano di non aver ricevuto la mensilità attuale?

Le possibili cause

Una delle principali cause (ma non l’unica) è la riforma che ha separato l’ Assegno Unico Universale (AUU) dal Reddito di Cittadinanza e ha comportato una serie di cambiamenti procedurali che hanno influito sui tempi di erogazione dei pagamenti. Precedentemente, le famiglie che soddisfacevano i requisiti per entrambe le misure ricevevano un’unica erogazione che comprendeva sia l’Assegno Unico che il Reddito di Cittadinanza.

Tuttavia, con la separazione delle due misure, le famiglie che prima ricevevano un unico pagamento si trovano ora ad affrontare procedure di erogazione distinte per ciascun beneficio. Questo cambiamento ha comportato la necessità di adeguare i sistemi informatici e le procedure amministrative dell’INPS per gestire separatamente l’assegno e il reddito. Questo gruppo di beneficiari deve dunque ora fare i conti con una procedura di erogazione diversa e tempi di attesa leggermente più lunghi. In sintesi, per le famiglie coinvolte in questa nuova procedura, i pagamenti arriveranno durante l’ultima settimana di questo mese.

Inoltre alcune famiglie segnalano che questi ritardi sono “ricorsivi” e che l’Inps scarti automaticamente alcuni beneficiari: una questione che ci è stata segnalata tempo fa da alcuni lettori, ma su cui tuttavia non c’è molta chiarezza e sulla quale nemmeno l’Istituto finora ha fatto delucidazioni.

Come monitorare i pagamenti?

Ovviamente se i ritardi persistono oltre la fine del mese, è possibile che vi siano ulteriori criticità. In questo caso, i beneficiari possono verificare lo stato dei pagamenti attraverso l’AppIO o il portale MyInps. Se i pagamenti non risultano tra le prossime erogazioni, è consigliabile contattare l’Inps tramite i seguenti canali:

  • numero 803 164 (per chiamate da rete fissa, gratuito)
  • numero 06 164 164 (per chiamate da rete mobile, a pagamento)

Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 8:00 alle 14:00. Inoltre, le comunicazioni possono essere inviate tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), riservata a chi possiede una casella PEC.

L’Istituto infine mette infine a disposizione il servizio “INPS Risponde“, che permette di inviare richieste di chiarimenti normativi e informazioni sui servizi. È possibile monitorare lo stato delle richieste tramite computer o dispositivi mobili con sistemi operativi iOS e Android.