I beneficiari, ancora una volta, segnalano ritardi nei pagamenti dell’assegno unico per il mese di Giugno 2024: ecco cosa si può fare in questi casi.


Questa agevolazione, erogata dall’INPS per supportare le famiglie con figli a carico, ha subito degli slittamenti nelle date previste per questo mese.

Di seguito, analizziamo le cause di questi ritardi e le possibili soluzioni per i beneficiari.

Che cos’è l’Assegno Unico?

L’Assegno Unico Universale (AUU) è un beneficio erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per sostenere le famiglie con figli a carico. Si tratta di un sostegno economico destinato a garantire un aiuto alle famiglie per far fronte alle spese legate all’assistenza e all’ educazione dei figli. Questo beneficio è stato introdotto con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare i vari sostegni economici già esistenti, come il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno di Maternità.

L’importo dipende dalla situazione economica della famiglia, valutata attraverso il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Le famiglie con un ISEE inferiore ricevono un importo maggiore rispetto a quelle con un ISEE superiore. Inoltre, l’ assegno può variare in base al numero di figli a carico e ad altri fattori specifici.

La rivalutazione degli assegni

l’INPS ha iniziato a erogare l’ assegno rivalutato secondo le nuove soglie ISTAT a partire dallo scorso marzo. La rivalutazione, dovuta all’incremento del costo della vita, ha portato a un aumento del 5,4% degli importi. Il messaggio INPS n. 572 dell’8 febbraio 2024 ha comunicato le nuove soglie dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per l’anno:

  • ISEE inferiore a 17.090,61 euro: fino a 199,4 euro
  • ISEE superiore a 45.574,96 euro: fino a 57 euro

Per il dettaglio completo sulle soglie, scaglione per scaglione, potete consultare l’allegato 1 al messaggio 572/2024 dell’INPS.

Ancora ritardi nei pagamenti dell’assegno unico di Giugno 2024

Non tutti sembrano aver già ricevuto l’agevolazione per tempo, nonostante le date di erogazione per questo mese fossero le seguenti:

  • 17 giugno
  • 18 giugno
  • 19 giugno.

La principale causa è la recente riforma che ha separato l’ Assegno Unico Universale (AUU) dal Reddito di Cittadinanza e ha comportato una serie di cambiamenti procedurali che hanno influito sui tempi di erogazione dei pagamenti. Precedentemente, le famiglie che soddisfacevano i requisiti per entrambe le misure ricevevano un’unica erogazione che comprendeva sia l’Assegno Unico che il Reddito di Cittadinanza.

Tuttavia, con la separazione delle due misure, le famiglie che prima ricevevano un unico pagamento si trovano ora ad affrontare procedure di erogazione distinte per ciascun beneficio. Questo cambiamento ha comportato la necessità di adeguare i sistemi informatici e le procedure amministrative dell’INPS per gestire separatamente lassegno e il reddito.

Inoltre alcune famiglie segnalano che questi ritardi sono “ricorsivi” e che l’Inps scarti automaticamente alcuni beneficiari: una questione su cui tuttavia non c’è molta chiarezza e sulla quale nemmeno l’Istituto finora ha fatto delucidazioni.

L’aggiornamento della DSU

Inoltre si fa presente che per continuare a ricevere l’ Assegno Unico, inoltre, le famiglie dovevano presentare una DSU aggiornata con l’ISEE 2024 entro il 29 febbraio. Coloro che non hanno inviato l’ISEE aggiornato non rischiano di perdere il sostegno: tuttavia ricevono l’importo minimo di 57 euro. C’è comunque ancora tempo (fino alla fine di questo mese di giugno) per presentare l’ISEE conforme e recuperare eventuali arretrati.

È fondamentale aggiornare l’INPS anche su eventuali modifiche nella composizione del nucleo familiare, come la nascita di un nuovo figlio. Anche in caso di separazione o divorzio, i coniugi rimangono nel medesimo nucleo se autorizzati a risiedere nella stessa abitazione. Le variazioni anagrafiche devono essere comunicate per garantire l’esattezza dei dati utilizzati per il calcolo.

Questo adattamento ha richiesto tempo e risorse, causando inevitabilmente in parte i ritardi nelle erogazioni per le famiglie coinvolte.

Come Monitorare i Pagamenti?

Se i ritardi persistono oltre la fine del mese, è possibile che vi siano ulteriori criticità. In questo caso, i beneficiari possono verificare lo stato dei pagamenti attraverso l’AppIO o il portale MyInps. Se i pagamenti non risultano tra le prossime erogazioni, è consigliabile contattare l’INPS tramite i seguenti canali:

  • Numero 803 164 (per chiamate da rete fissa, gratuito)
  • Numero 06 164 164 (per chiamate da rete mobile, a pagamento)

Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 8:00 alle 14:00. Inoltre, le comunicazioni possono essere inviate tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), riservata a chi possiede una casella PEC.

L’INPS mette infine a disposizione il servizio “INPS Risponde“, che permette di inviare richieste di chiarimenti normativi e informazioni sui servizi. È possibile monitorare lo stato delle richieste tramite computer o dispositivi mobili con sistemi operativi iOS e Android.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it