ritardi-pagamenti-assegno-unico-gennaio-2024I giorni di erogazione sono già passati, pertanto i beneficiari dovrebbero aver ricevuto già le somme: ma cosa fare in caso di ritardi nei pagamenti dell’assegno unico di gennaio 2024? Ecco alcune utili indicazioni da seguire.


Gli assegni unici di gennaio 2024 sono già stati erogati in buona parte: ma nel caso in cui non siano stati ancora ricevuti i pagamenti è importante conoscere le misure da adottare. Il ritardo potrebbe essere dovuto a diversi motivi, e comprendere le ragioni dietro questa situazione può essere cruciale.

Le tabelle di riferimento per l’erogazione del beneficio

L’Assegno unico e universale è assegnato ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati.

Per i figli maggiorenni a carico, è previsto fino al compimento dei 21 anni, a condizione che soddisfino determinati requisiti, come frequentare un corso di formazione scolastica o professionale, svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito inferiore a 8.000 euro annui, essere disoccupati e registrati presso i servizi pubblici per l’impiego, o svolgere il servizio civile universale.

L’Inps ha spiegato che la mensilità di gennaio 2024 risulta liquidata sulla base degli importi previsti nelle tabelle valide per il 2023 non essendo ancora attualmente noto l’indice ISTAT relativo al 2024. Il relativo conguaglio, pertanto, avverrà con la successiva mensilità.

Qui di seguito pertanto sono disponibili le tabelle dell’anno scorso, ancora valide per il mese in corso e quindi da tenere in considerazione:

I pagamenti per il mese di gennaio

Qui di seguito, le date di pagamento dell’assegno unico nel mese di gennaio:

  • 17 gennaio
  • 18 gennaio
  • 19 gennaio

Come nei mesi scorsi il pagamento della prima rata della prestazione avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda. Nella stessa data sarà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito.

Le motivazioni per le somme non ancora arrivate

Innanzitutto, è importante sottolineare che le date del 17, 18 e 19 gennaio erano riservate a coloro che avevano già beneficiato dell’assegno unico nei mesi precedenti e che non avevano avuto variazioni nei loro importi. Se si rientra in questa categoria e non si riceve ancora il pagamento, potrebbe essere necessario solo un po’ di pazienza, in quanto i pagamenti potrebbero essere in corso e potrebbero richiedere qualche giorno in più.

Per coloro che hanno diritto a un importo diverso rispetto al mese precedente a causa di variazioni nel nucleo familiare o di presentazione di una nuova domanda, le somme dovrebbero essere accreditate entro la fine del mese. In questo caso, l’attesa è dovuta alla necessità di elaborare le informazioni aggiornate e garantire che l’assegno unico venga erogato correttamente.

È fondamentale rimanere informati sulle tempistiche previste e, nel caso in cui il ritardo perdurasse oltre il previsto, è consigliabile contattare gli enti preposti per ottenere ulteriori chiarimenti e assistenza.

Tuttavia se dopo la conclusione del mese l’assegno unico non risulta ancora erogato, potrebbero essere emerse ulteriori criticità che hanno causato la sospensione delle erogazioni. E in quel caso occorre, giustamente, chiedere informazioni.

Ritardi nei pagamenti dell’assegno unico a gennaio 2024: ecco cosa fare

Cosa bisogna fare in questi casi? Si può per eventuali chiarimenti contattare direttamente l’Inps (Istituto di Previdenza Sociale) che si occupa delle erogazioni.

Ci sono alcune opzioni a disposizione degli utenti, come ad esempio contattarlo attraverso:

  • il numero 803 164 per le chiamate da rete fissa (gratuito)
  • o il numero 06 164 164 per le chiamate da dispositivo mobile (a pagamento).

Questo servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 08:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 08:00 alle 14:00.

Le caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) sono disponibili per le comunicazioni di stretta competenza del destinatario e li può utilizzare esclusivamente chi ha una casella PEC.

Infine esiste INPS Risponde, servizio che permette di inoltrare autonomamente dal proprio computer richieste di chiarimenti normativi e di informazioni sui servizi. Si possono monitorare lo stato di lavorazione delle richieste, verificando anche lo stato di quelle prese in carico dagli operatori del Contact center e smistate alle sedi territoriali competenti (Linea INPS). Il servizio è disponibile gratuitamente anche per smartphone e tablet con sistema operativo IOS e Android.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it