ritardi-pagamenti-assegno-unico-febbraio-2024I giorni di erogazione sono già trascorsi, e presumibilmente i beneficiari avranno già ricevuto le somme relative all’assegno unico di febbraio 2024: ma cosa fare nel caso di ritardi nei pagamenti?


Gli assegni unici di febbraio 2024 sono già stati erogati in buona parte: ma nel caso in cui non siano stati ancora ricevuti i pagamenti è importante conoscere le misure da adottare.

Il ritardo potrebbe essere dovuto a diversi motivi, e comprendere le ragioni dietro questa situazione può aiutare i beneficiari a comprendere come ottenere l’agevolazione o quali azioni compiere per effettuare eventuali ravvedimenti sulle procedure.

Le tabelle di riferimento

Non essendo ancora uscita l’apposita circolare Inps, pubblicata una volta noto l’indice di rivalutazione definitivo per l’anno corrente da parte dell’ISTAT, anche la mensilità di febbraio 2024 sarà liquidata sulla base degli importi previsti nelle tabelle valide per il 2023. Qui di seguito sono disponibili le tabelle dell’anno scorso, ancora valide per questo mese e quindi da tenere in considerazione:

I giorni di pagamento a febbraio 2024

I pagamenti relativi al mese di febbraio  sono stati effettuati secondo il seguente calendario:

  • 16 febbraio
  • 19 febbraio
  • 20 febbraio

Si deve ovviamente fare presente che queste date erano riservate a coloro che avevano già beneficiato dell’assegno unico nei mesi precedenti e che non avevano avuto variazioni nei loro importi. Se si rientra in questa categoria e non si riceve ancora il pagamento, potrebbe essere necessario solo un po’ di pazienza, in quanto i pagamenti potrebbero essere in corso e potrebbero richiedere qualche giorno in più.

Per coloro che hanno diritto a un importo diverso rispetto al mese precedente a causa di variazioni nel nucleo familiare o di presentazione di una nuova domanda, le somme dovrebbero essere accreditate entro la fine del mese. In questo caso, l’attesa è dovuta alla necessità di elaborare le informazioni aggiornate e garantire che l’assegno unico venga erogato correttamente.

Come nei mesi scorsi il pagamento della prima rata della prestazione avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda. Nella stessa data sarà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito oppure a debito.

Ritardi nei pagamenti dell’assegno unico a gennaio 2024: ecco cosa fare

Cosa bisogna fare pertanto in caso di ritardo? Si può per eventuali chiarimenti contattare direttamente l’Inps (Istituto di Previdenza Sociale) che si occupa delle erogazioni.

Ci sono alcune opzioni a disposizione degli utenti, come ad esempio contattarlo attraverso:

  • il numero 803 164 per le chiamate da rete fissa (gratuito)
  • o il numero 06 164 164 per le chiamate da dispositivo mobile (a pagamento).

Questo servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 08:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 08:00 alle 14:00.

Le caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) sono disponibili per le comunicazioni di stretta competenza del destinatario e li può utilizzare esclusivamente chi ha una casella PEC.

Esiste anche INPS Risponde, servizio che permette di inoltrare autonomamente dal proprio computer richieste di chiarimenti normativi e di informazioni sui servizi. Si possono monitorare lo stato di lavorazione delle richieste, verificando anche lo stato di quelle prese in carico dagli operatori del Contact center e smistate alle sedi territoriali competenti (Linea INPS). Il servizio è disponibile gratuitamente anche per smartphone e tablet con sistema operativo IOS e Android.

Occorre aggiornare la propria DSU entro il 29 febbraio 2024

Infine si fa presente ai cittadini che al fine di continuare a percepire l’intero ammontare spettante anche nel corso di quest’anno, è necessario presentare l’ISEE aggiornato al 2024 entro il 29 febbraio.

I richiedenti devono comunicare pertanto all’INPS eventuali modifiche alle informazioni precedentemente fornite, attraverso la presentazione di una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) aggiornata. In particolare, è importante tenere presente le seguenti regole riguardanti la composizione del nucleo familiare:

  • deve essere segnalata l’eventuale nascita di un nuovo figlio;
  • si ricorda che i coniugi rimangono nel medesimo nucleo anche in caso di separazione o divorzio, qualora autorizzati a risiedere nella stessa abitazione;
  • è fondamentale sapere che i membri già inclusi in un nucleo familiare ai fini dell’ISEE o nello stesso nucleo ai fini anagrafici, continuano a farne parte anche in seguito a variazioni anagrafiche, purché risiedano ancora nella stessa abitazione.

Quali sono le conseguenze? Nel caso in cui la DSU aggiornata non risulta presentata, l’Inps erogherà l’agevolazione a partire da marzo 2024 con gli importi minimi.

Tuttavia, le famiglie avranno una mini-proroga fino al 30 giugno 2024 per presentare una DSU e assicurarsi il diritto a ricevere importi più consistenti, retroattivamente, considerando i periodi da marzo 2024 in avanti.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it