Anche nel mese di aprile 2024 alcune famiglie lamentano ritardi nell’erogazione dei pagamenti dell’assegno unico: ecco le cause e le possibili soluzioni.
L’Assegno Unico Universale (AUU) 2024, erogato dall’INPS per sostenere le famiglie con figli a carico, sta attualmente attraversando un periodo di ritardi nei pagamenti previsti per il mese corrente.
In molti pertanto si stanno chiedendo quali siano le motivazioni di questo slittamento e cosa è possibile fare per restare informati o chiedere ulteriori aggiornamenti sulla propria situazione.
Le nuove soglie ISTAT
Si ricorda, in primo luogo, che a partire dallo scorso mese di marzo l’INPS procede con l’erogazione dell’assegno ricalcolato, con aumenti degli importi grazie alla rivalutazione annuale ISTAT. Nel messaggio dell’8 febbraio 2024, n. 572, l’INPS ha infatti comunicato i nuovi importi e le relative soglie dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). La rivalutazione del 2024 è del +5,4% a causa dell’incremento del costo della vita.
In sintesi le soglie previste per il 2024 sono le seguenti:
- ISEE inferiore a 17.090,61 euro: l’importo può arrivare a 199,4 euro;
- ISEE superiore a 45.574,96 euro: l’importo può arrivare a 57 euro.
Per il dettaglio completo sulle soglie, scaglione per scaglione, potete consultare l’allegato 1 al messaggio 572/2024 dell’INPS.
Adesso inoltre l’importo dell’Assegno Unico sarà basato sull’ultimo ISEE valido, che doveva essere presentato tramite una DSU aggiornata, come abbiamo anticipato prima, entro il 29 febbraio. Chi non hai inviato l’ISEE, riceverà l’importo minimo di 57 euro. Tuttavia, c’è tempo fino a giugno per rimediare e ricevere anche gli eventuali arretrati.
Tutte le informazioni utili in questo approfondimento.
I ritardi nei pagamenti dell’assegno unico di aprile 2024
I ritardi riguardano principalmente le famiglie che, fino allo scorso anno, percepivano l’Assegno Unico insieme al Reddito di Cittadinanza. Questo cambiamento è stato introdotto dalla recente riforma che ha separato le due misure di sostegno economico.
Questo gruppo di beneficiari deve dunque ora fare i conti con una procedura di erogazione diversa e tempi di attesa leggermente più lunghi. In sintesi, se l’INPS aveva inizialmente stabilito le date di accredito dell’Assegno Unico tra il 17 aprile e il 19 aprile, per le famiglie coinvolte in questa nuova procedura, i pagamenti arriveranno durante l’ultima settimana di questo mese.
Va anche aggiunto che la nuova DSU (Dichirazione Sostitutiva Unica) per l’Assegno Unico doveva essere stata inviata entro la fine di febbraio. Al fine di continuare a percepire l’intero ammontare spettante anche nel corso di quest’anno, era infatti necessario presentare l’ISEE aggiornato al 2024 entro questa scadenza.
Si tratta di un passaggio obbligato volto a comunicare eventuali modifiche alle informazioni precedentemente fornite. In particolare, è importante tenere presente le seguenti regole riguardanti la composizione del nucleo familiare:
- deve essere segnalata l’eventuale nascita di un nuovo figlio;
- si ricorda che i coniugi rimangono nel medesimo nucleo anche in caso di separazione o divorzio, qualora autorizzati a risiedere nella stessa abitazione;
- è fondamentale sapere che i membri già inclusi in un nucleo familiare ai fini dell’ISEE o nello stesso nucleo ai fini anagrafici, continuano a farne parte anche in seguito a variazioni anagrafiche, purché risiedano ancora nella stessa abitazione.
L’INPS ha ovviamente bisogno di tempo per esaminare e valutare le domande pervenute e pertanto anche chi ha presentato la documentazione con ritardo, potrebbe ricevere l’importo solo negli ultimi giorni del mese di aprile. Tuttavia, è importante sottolineare che non dovrebbe trattarsi di un ritardo significativo.
Cosa fare se i ritardi persistono?
Va però precisato che se dopo la conclusione del mese l’assegno unico non risulta ancora erogato, potrebbero essere emerse ulteriori criticità che hanno causato la sospensione delle erogazioni. E in quel caso occorre, giustamente, chiedere informazioni.
In primo luogo i contribuenti hanno la possibilità di monitorare l’AppIO o MyInps per verificare la data esatta dei pagamenti.
Se questi non appaiono tra le prossime erogazione previste dall’Istituto di Previdenza risulta possibile contattare direttamente l’ente attraverso i suoi canali:
- il numero 803 164 per le chiamate da rete fissa (gratuito)
- o il numero 06 164 164 per le chiamate da dispositivo mobile (a pagamento).
Questo servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 08:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 08:00 alle 14:00.
Inoltre le caselle di Posta Elettronica Certificata (PEC) sono disponibili per le comunicazioni di stretta competenza del destinatario e li può utilizzare esclusivamente chi ha una casella PEC.
Infine esiste INPS Risponde, servizio che permette di inoltrare autonomamente dal proprio computer richieste di chiarimenti normativi e di informazioni sui servizi. Si possono monitorare lo stato di lavorazione delle richieste, verificando anche lo stato di quelle prese in carico dagli operatori del Contact center e smistate alle sedi territoriali competenti (Linea INPS). Il servizio è disponibile gratuitamente anche per smartphone e tablet con sistema operativo IOS e Android.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
bah,istuttoria chiusa il 4 aprile,ma i soldi non si vedono,da comunicazione inps
Isee presentato a gennaio e non ho mai preso il reddito di cittadinanza ..
Isee presentato a gennaio e mai ricevuto il reddito di cittadinanza
Quindi nn si spiega il motivo di questi ritardi