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Codici: sul risarcimento per i diamanti Idb il 15% non basta, i risparmiatori meritano il giusto ristoro.


Ammettere in via transattiva al passivo del fallimento le domande risarcitorie nella misura del 15% del valore di acquisto dei diamanti.

È la proposta avanzata dalla curatrice fallimentare, l’avvocato Maria Grazia Giampieretti, ed accolta dal giudice delegato del fallimento di Idb nell’udienza tenutasi lo scorso 17 giugno. Il tutto si va ad aggiungere alla restituzione dei beni lasciati in custodia presso la società fallita, aprendo scenari su cui l’associazione Codici invita alla massima attenzione.

Risarcimento per i diamanti Idb

“Sulla vicenda diamanti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – non è pensabile chiedere ai risparmiatori di accontentarsi. Considerando la responsabilità di banche e società emersa in questi mesi, riteniamo doveroso riconoscere un giusto ristoro per i consumatori, indotti a fare un investimento sulla base di informazioni ingannevoli”.

“La proposta della curatela – dichiara Davide Zanon, Segretario di Codici Lombardia – è da valutare con molta cautela e caso per caso. Possiamo capire che chi ha ricevuto una percentuale importante dalla banca possa essere interessato, ma per chi invece ha ricevuto poco o nulla questa proposta transattiva è assolutamente da sconsigliare. La nostra battaglia per tutelare i risparmiatori quindi continua”.

È bene precisare che l’ammissione al passivo è condizionata dalla verifica da parte della curatela che il consumatore non abbia già ricevuto da parte della banca l’integrale risarcimento, ossia la restituzione dell’intero prezzo di acquisto dei preziosi.

Nel caso in cui, invece, il risarcimento offerto in via conciliativa dalla banca sia stato solo una percentuale del prezzo d’acquisto, allora sarà possibile accedere al passivo nei termini proposti dalla curatela.

Nel provvedimento si fa inoltre presente che i beni del fallimento sono costituiti dal magazzino dei diamanti iscritti in contabilità, con un realizzo di circa 16 milioni di euro.

Tuttavia, nonostante la somma elevata, le chance di recupero della percentuale non sono del tutto certe per i consumatori, ma secondo l’associazione Codici è meglio non lasciare la possibilità intentata.

L’associazione Codici fornisce assistenza per tutti coloro che non hanno ancora fatto domanda di insinuazione al passivo. La scadenza ultima per presentare le domande è il 31 ottobre 2020. Per info e assistenza: 351.79.79.897 o codici.lombardia@codici.org.

 


Fonte: Codici