sonno-rinnovo-patenteConto alla rovescia per la data dell’1 gennaio 2016, entro cui l’Italia dovrà recepire la direttiva europea numero 85 del 2014 che introduce una nuova patologia da considerare in sede di rinnovo della patente, e apporta un rilevante cambiamento in Europa nei criteri psicofisici necessari a ottenere l’idoneità alla guida. Si chiama Osas – Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno – ed è una malattia cronica a interesse multidisciplinare che si manifesta con eccessiva sonnolenza diurna e aumento della prevalenza di insorgenza di ipertensione arteriosa, cardiopatie (ad esempio infarto del miocardio e fibrillazioni atriali), problemi cerebrovascolari come l’ictus, alterazioni del metabolismo e deficit delle funzioni cognitive.

 

Con il nuovo anno, dunque, sarà presente anche questa patologia nell’allegato III del Codice della strada, l’elenco con tutte le malattie che il medico deve obbligatoriamente segnalare quando ciascuno di noi deve sottoporsi alle visite di routine per conseguire o rinnovare la patente. E in tutta Europa si stimano in 500 milioni i cittadini interessati dalla nuova normativa. “Ci dobbiamo preparare senza inutili allarmismi– spiega all’agenzia Dire Sergio Garbarino, neurologo docente presso il dipartimento di Neuroscienze dell’università di Genova- ma cercando di focalizzare i nostri sforzi per il miglioramento della salute pubblica. Proprio per evitare che ci possano essere problemi per i soggetti affetti da Osas è importante puntare sulle campagne educative e sulla prevenzione, la vera arma vincente di ogni tipo di malattia. Va poi sottolineato un aspetto fondamentale: da questa patologia si può guarire con cure adeguate e senza ripercussioni sull’idoneità alla guida e sul lavoro”.

 

Sono tante le caratteristiche della patologia che conducono a un peggioramento della qualità della vita e che rivestono un ruolo importante come causa o concausa con il rischio relativo più elevato degli incidenti stradali (in Italia circa il 20% del totale). Più dell’alcol e delle droghe, ad esempio. Per queste ragioni l’Europa obbliga a mettere in atto tutte le strategie necessarie con lo scopo di individuare e diagnosticare, a partire dal 2016, i pazienti Osas in possesso di patente di guida, con particolare attenzione per gli autisti professionali dei veicoli pesanti e di quelli pubblici. Da anni nel nostro Paese sono già attivi gruppi di lavoro composti prevalentemente dalle società scientifiche coinvolte nella problematica, con la collaborazione di istituzioni, medici e associazioni di malati e di categoria: una unione di intenti per cercare di approntare metodologie e percorsi diagnostico-terapeutici omogenei e per produrre norme attuative. L’Europa ha quindi aggiunto un altro tassello al mosaico, e l’Italia si è fatta trovare pronta. “Ci siamo quasi- dice Garbarino- Come componente della commissione, composta tra gli altri anche da esperti del ministero della Salute e di quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, posso anticipare che saremo in grado di depositare il decreto legge entro il 31 dicembre”.

 

L’altro obiettivo fondamentale è quello di migliorare sensibilmente la sicurezza stradale, e contemporaneamente affrontare questa patologia mediante la prevenzione ci consente di correggere errati stili di vita che contribuiscono in maniera importante a produrre sonnolenza alla guida, tanto quanto l’Osas. Il risultato è che si ottiene un cambiamento culturale. La malattia, infatti, tra i suoi fattori di rischio presenta obesita’ e sedentarietà, sindrome metabolica (diabete), tabagismo e abuso di alcol: ecco perché è importante spiegare che con comportamenti sani si abbassa notevolmente la possibilità di esporsi alla patologia e nel contempo a ridurre episodi di sonnolenza mentre si è al volante. “Non sarà una legge contro i malati ma a favore dei malati- anticipa Garbarino- oltre che un’occasione per sviluppare ulteriormente abitudini corrette. Finalmente ci sarà una maggiore omogeneità su tutto il territorio italiano, a differenza di quanto si è fatto finora, in merito a diagnosi e controlli”. Secondo il neurologo “bisogna responsabilizzare cittadini e addetti ai lavori sull’Osas, questa è la verità, grazie a campagne educative e strategie preventive. Questa è l’importanza del cambiamento culturale”. Nel frattempo gli esperti sono al lavoro per cercare una soluzione sostenibile che consenta ai cittadini e ai medici di affrontare il sistema di rinnovo della patente evitando procedure complesse e farraginose. Insomma, siamo di fronte a una legge innovativa che promette di aumentare considerevolmente la sicurezza stradale.