Coro di proteste ed esposto all’IVASS da parte degli agenti assicurativi, che denunciano forti pressioni da parte delle compagnie per peggiorare le condizioni economiche delle polizze a discapito dei clienti, così da portare al rincaro generalizzato delle assicurazioni.
Questo grido di allarme ha portato il sindacato degli agenti assicurativi, Sna, a presentare un esposto all’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, accusando le società di spingere per aumenti delle franchigie, introduzione di clausole svantaggiose e riduzione dei massimali.
I motivi dell’esposto all’IVASS da parte del sindacato degli agenti: si vuole un rincaro delle assicurazioni generalizzato
Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, gli agenti che non si adeguano alle richieste delle compagnie subiscono minacce di ritorsioni, più o meno velate. Il sindacato Sna ha sottolineato come le compagnie stiano aumentando l’importo delle franchigie, portandole a cifre che oscillano tra i 2.000 e i 3.000 euro, e abbassando i massimali di copertura. Inoltre, sono state rimosse alcune garanzie importanti, come quella che copre gli eventi atmosferici, con particolare impatto sulle polizze salute e casa.
Questa situazione mette in difficoltà non solo gli agenti, ma anche i consumatori, le imprese e gli agricoltori, che rappresentano circa il 75% del mercato assicurativo nazionale e che stipulano le loro polizze attraverso il canale delle agenzie. Gli agenti, che sono il volto diretto del settore assicurativo per i clienti, non vogliono essere visti come coloro che portano cattive notizie, aggravando ulteriormente la situazione economica dei clienti.
L’esposto presentato all’Ivass evidenzia come questi cambiamenti imposti dalle compagnie rappresentino un pacchetto devastante per i clienti. Con franchigie elevate e massimali ridotti, le polizze diventano meno convenienti e meno protettive, lasciando i consumatori più esposti ai rischi. La rimozione delle garanzie, come quella contro gli eventi atmosferici, peggiora ulteriormente le condizioni, soprattutto in un paese come l’Italia, spesso colpito da eventi climatici estremi.
Le conseguenze dell’accaduto
In sintesi, il grido di protesta degli agenti assicurativi non è solo un problema di categoria, ma riflette un malessere che tocca tutti i consumatori e le imprese che si affidano alle polizze per proteggersi. La questione del caro assicurazioni, dunque, richiede un’attenzione particolare e un intervento deciso per garantire condizioni eque e trasparenti a tutti i soggetti coinvolti.
Un problema sistemico
Questa protesta mette in luce un problema sistemico nel settore assicurativo italiano, dove le dinamiche di mercato e le politiche aziendali delle grandi compagnie sembrano orientate più al profitto che alla protezione dei clienti. Gli agenti assicurativi, che fungono da intermediari tra le compagnie e i clienti, si trovano in una posizione scomoda: devono giustificare condizioni peggiorative a consumatori già provati da un contesto economico difficile.
Impatto sui consumatori
L’aumento delle franchigie e la riduzione dei massimali significano che i clienti devono pagare di più di tasca propria prima che le assicurazioni intervengano, e ricevono meno copertura quando ne hanno bisogno. La rimozione delle garanzie per eventi atmosferici è particolarmente preoccupante in un periodo in cui i cambiamenti climatici rendono questi eventi più frequenti e devastanti. Questo rende le polizze meno accessibili e meno utili, mettendo a rischio la stabilità economica delle famiglie e delle imprese.
Conseguenze per il mercato
Se le polizze diventano meno convenienti e più costose, molte persone potrebbero decidere di rinunciare alla copertura assicurativa, aumentando così il rischio di danni economici non compensati in caso di eventi avversi. Questo potrebbe portare a un circolo vizioso in cui meno assicurati significa premi più alti per chi rimane, aggravando ulteriormente il problema.
La necessità di un intervento regolatorio
Per affrontare questa situazione, è necessario un intervento deciso da parte delle autorità regolatorie. L’Ivass e il governo italiano devono vigilare attentamente sulle pratiche delle compagnie assicurative, garantendo che le politiche non danneggino i consumatori. Questo potrebbe includere misure per limitare l’aumento delle franchigie, assicurare massimali adeguati e mantenere garanzie essenziali come la copertura per eventi atmosferici.
Verso una maggiore trasparenza
Inoltre, è fondamentale promuovere una maggiore trasparenza nel settore. I consumatori devono essere chiaramente informati sulle condizioni delle loro polizze e sui cambiamenti che potrebbero influenzarli. Solo attraverso una trasparenza totale e una regolamentazione efficace si può ripristinare la fiducia nel sistema assicurativo e garantire che le polizze servano davvero a proteggere le persone e le imprese, piuttosto che a generare profitti eccessivi per le compagnie.
In conclusione, il caro assicurazioni in Italia non è solo una questione di prezzi, ma di equità e protezione sociale. Gli agenti assicurativi stanno lottando per mantenere un equilibrio tra le richieste delle compagnie e le esigenze dei clienti, ma è necessaria un’azione più ampia e strutturale per garantire che il sistema assicurativo funzioni davvero a beneficio di tutti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it