rimedi-caduta-dei-capelli-Quello della caduta dei capelli è sempre stato un problema annoso, per gli uomini, certamente, ma anche per tantissime donne, ma oggi le opportunità per porvi rimedio sono di gran lunga più efficaci rispetto al passato.

Recuperare una capigliatura folta e bella non è un semplice vezzo estetico, ma è un qualcosa che può realmente migliorare la qualità della vita di una persona, ecco perché questi progressi della medicina e della chirurgia estetica sono da considerarsi assolutamente importanti.

Ma quali sono, oggi, le soluzioni più gettonate per fronteggiare la mancanza di capelli? In quest’articolo lo andremo a scoprire, spiegando anche, per grandi linee, in che modo vengono eseguite.

Autotrapianto

L’autotrapianto non è un’univoca metodologia di intervento, bensì può essere definito una macrocategoria in cui si collocano tecniche tra loro distinte.

Tutte queste tecniche, tuttavia, sono accomunate da un importante aspetto: i capelli che vengono impiantati sono prelevati dall’organismo del medesimo paziente, attingendo dalle cosiddette zone donatrici, ovvero quelle corrispondenti alla nuca e ai lati della testa, dove i capelli non sono soggetti a caduta.

L’autotrapianto ha sostituito in modo pressoché definitivo il trapianto tradizionalmente inteso, il quale prevedeva il ricorso a capelli esogeni, essendo di gran lunga più efficace.

In primis, l’autotrapianto riesce a scongiurare i rigetti da parte dell’organismo, ovvero quella che è stata, storicamente, la principale criticità dei trapianti di capelli, inoltre offre ulteriori ed importanti vantaggi quali la perfetta uniformità cromatica del risultato finale e la migliore accettazione psicologica del cambiamento da parte del paziente.

Come si può notare visitando il sito Internet di una nota clinica italiana, www.clinicbiorigeneral.com, le tecniche di autotrapianto più diffuse sono la FUE e la DHI, le quali possono peraltro essere eseguite anche nell’ambito di interventi “misti”; andiamo dunque a scoprire cosa le contraddistingue.

Tecnica FUE

FUE è acronimo di Follicolar Unit Excision, e questa tecnica prevede il prelievo, dalle zone donatrici, di singole unità follicolari; ogni unità follicolare, è utile ricordarlo, può contenere una quantità variabile di bulbi, da un minimo di 1 a un massimo di 4.

Le unità follicolari sono prelevate utilizzando uno strumento chirurgico chiamato Punch e, dopo essere state adeguatamente trattate, vengono collocate nell’area da infoltire, sulla quale vengono preventivamente eseguite delle mini-incisioni in corrispondenza delle quali saranno messe a dimora.

Tecnica DHI

La tecnica DHI, acronimo di Direct Hair Implantation, è considerabile un’evoluzione della tecnica FUE: anche in questo caso le unità follicolari sono prelevate singolarmente dalle aree donatrici, tuttavia esse vengono collocate sulla zona ricevente in modo diretto, senza che debbano essere preventivamente eseguite, sulla stessa, delle incisioni.

Una procedura simile è resa possibile dall’utilizzo di speciali strumenti chirurgici quali il cosiddetto Choi Implanter Pen.

Tecnica FUT

La tecnica FUT, acronimo di Follicular Unit Transplantation, è meno diffusa rispetto alla FUE e alla DHI, ma merita comunque una menzione.

Questa procedura prevede che le unità follicolari non vengano prelevate dalle zone donatrici in maniera singola, ma in vere e proprie porzioni di cuoio capelluto contenenti più unità follicolari, chiamate strips, che vengono successivamente impiantate nell’area da infoltire.

Questa soluzione può implicare l’insorgere di cicatrici visibili sulla zona donatrice, e questa è la principale ragione per cui viene in genere preferita la tecnica FUE (o la tecnica DHI).

Tricopigmentazione

La tricopigmentazione è un rimedio alla caduta dei capelli profondamente diverso rispetto a quelli visti fino ad ora: essa, infatti, non è un autotrapianto, anzi non è neppure una soluzione chirurgica.

Nella tricopigmentazione vengono collocati sul cuoio capelluto, nelle aree da infoltire, dei piccoli pigmenti biocompatibili che rendono la capigliatura apparentemente più folta pur senza alterare il reale numero di capelli presenti.

È possibile ricorrere alla tricopigmentazione per necessità estetiche differenti: tra gli uomini è molto gettonato il cosiddetto “effetto rasato”, dunque i pigmenti ricreano l’effetto di capelli tagliati molto corti (ovviamente, è importante che siano ben rasati anche i capelli delle aree non soggette a caduta), ma si può ricorrere alla tricopigmentazione anche per mascherare la mancanza di capelli in zone ben circoscritte, ad esempio in corrispondenza di cicatrici, oppure per ricreare un “effetto densità” nelle aree in cui i capelli sono più radi.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ