Rimborsi abbonamenti non utilizzati per Covid-19: Trenitalia avvia le procedure, ma per Federconsumatori qualcosa non va.
Sono state pubblicate le indicazioni di Trenitalia per richiedere il rimborso degli abbonamenti regionali non utilizzati a causa della pandemia.
Rimborsi abbonamenti non utilizzati per Covid-19: le indicazioni di Trenitalia
Per biglietti di corsa semplice acquistati dal 24 febbraio è previsto il rimborso integrale a favore dei clienti – per qualsiasi viaggio – rientranti nelle casistiche del DL del 02/03/2020 n. 9, ovvero:
- quarantena o permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
- essere residente, domiciliato o destinatario di un provvedimento di divieto di allontanamento nelle aree interessate dal contagio;
- soggetti risultati positivi al virus COVID-19 con riguardo ai biglietti acquistati per viaggiare nel periodo di permanenza domiciliare, quarantena o ricovero;
- aver programmato soggiorni o viaggi con partenza o arrivo nelle aree interessate dal contagio;
- o aver programmato viaggi per la partecipazione a gite scolastiche, concorsi pubblici o procedure di selezione pubblica, manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura;
- e infine aver acquistato in Italia biglietti per viaggi in Stati esteri, dove sia impedito o vietato l’arrivo in ragione della situazione emergenziale epidemiologica da COVID-19.
Il rimborso dei biglietti può essere richiesto:
- in biglietteria (quando riattivate)
- o inviando il modulo via posta o via mail alle Direzioni Regionali/Provinciali di competenza della località di arrivo del viaggio.
Il commento di Federconsumatori
Quella che ad un primo sguardo potrebbe apparire come una notizia positiva per gli utenti è in realtà una posizione che va in netto contrasto con quanto previsto dal Decreto Cura Italia. In base alla normativa gli utenti possono chiedere il rimborso del periodo di abbonamento non fruito sotto forma di voucher o di prolungamento della validità del titolo di viaggio. Sebbene il Decreto non attribuisca esplicitamente all’utente la scelta tra le due opzioni.
La validità di tali disposizioni è estesa a tutti i clienti TPL dell’intera rete nazionale. E il testo non accenna ad ulteriori intese tra la compagnia e le amministrazioni locali né ad eventuali termini di tempo per la presentazione della richiesta.
Trenitalia ha invece concordato specificamente tempi e modalità di rimborso con le singole regioni, imponendo peraltro la scadenza del 31 ottobre prossimo per la presentazione della richiesta.
A ciò si aggiunge il fatto che l’azienda abbia pubblicato sul proprio sito soltanto le indicazioni relative ad alcune regioni italiane. Senza neanche accennare alla normativa nazionale né specificare se siano in corso altri accordi con le regioni non incluse nella lista. Quindi con una evidente carenza di informazione e di trasparenza nei confronti degli utenti.
Ricordiamo che sarà disponibile prossimamente il Passaporto sanitario, un documento che consentirà ai cittadini italiani ed europei di poter circolare liberamente nell’Unione Europea. Maggiori informazioni qui.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it