Entra in vigore il decreto sulla conferenza di servizi che ha come obiettivo garantire regole e tempi certi agli investitori.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha provveduto a elaborare una guida per chi dovrà d’ora in poi applicare le nuove norme, alcune Faq esplicative e un minidossier su cosa cambierà per imprese e cittadini.
La fase dell’attuazione è senza dubbio la più impegnativa per assicurare a imprese e cittadini il “taglio dei tempi” delle decisioni pubbliche su opere e autorizzazioni per attività edilizie e di impresa. Per questo, il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia ha scritto ai ministri e, insieme al presidente Stefano Bonaccini, ai presidenti delle Regioni, affinché il personale delle pubbliche amministrazioni sia pronto ad attuare le novità normative.
E’ inoltre attivo presso il Dipartimento un help desk rivolto a operatori, cittadini e imprese per offrire supporto e informazioni e per raccogliere segnalazioni. Organizzato in collaborazione con Regioni, ANCI e organizzazioni imprenditoriali, l’help desk sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 16,30 al numero 06-68997160 e all’indirizzo mail: help-conferenza@governo.it.
Ecco quanto previsto dal decreto sulla conferenza dei servizi attuativo dell’art. 2 della legge delega di riforma della pubblica amministrazione, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2016 e in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 15 giugno 2016, dopo aver raccolto i pareri favorevoli delle Commissioni parlamentari, del Consigli di Stato e della Conferenza Unificata. Due i binari attivabili per i quali scatta in ogni caso il silenzio-assenso delle amministrazioni che non si sono espresse: la conferenza rapida o semplificata, convocata entro 30 giorni dall’inizio del procedimento, decide in 45 giorni; la conferenza simultanea con riunione anche telematica si svolge solo per decisione complesse o quando non si è deciso nella conferenza rapida e decide in 45 giorni.
Le amministrazioni dello Stato, Regioni e comuni parlano con una sola voce attraverso un rappresentante unico. Se la decisione non è unanime entro 10 giorni si può esprimere dissenso e in assenza di una ricomposizione delle parti decide il consiglio dei ministri. In caso contrario c’è il silenzio-rigetto. E’ stata prevista in conferenza la facoltà di intervento dei privati destinatari della comunicazione di avvio del procedimento. Nei casi di conferenza simultanea sincrona che coinvolgono amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali e della salute dei cittadini il termine per la conclusione della conferenza è elevato a 90 giorni.