prestito, banconoteIl dipendente, pubblico o privato, che ricerca un prestito ha diverse soluzioni. Quali sono le vie da seguire per trovare la formula su misura per lui?

 


Esistono diverse alternative per chi vuole usufruire di un prestito personale, per poter accedere al credito per l’acquisto o la ristrutturazione di casa, mobili e quant’altro.

 

Quattro le alternative principali:

  • Mutuo per ristrutturazione
  • Prestito INPS
  • Prestito personale
  • Cessione del quinto

 

 

Il mutuo ristrutturazione casa (volto alla realizzazione di interventi nell’abitazione di proprietà) consente al futuro mutuatario di ricevere un capitale per finanziare interventi che possono avere sia una valenza puramente estetica che funzionale. In alcuni casi si può affrontare anche la costruzione ex novo di strutture abitative.

 

Il prestito INPS (non disponibile per il dipendente privato) ha un tasso di interesse piuttosto basso (4,25% per i piccoli prestiti; 3,5% per i prestiti pluriennali diretti) più spese di istruttoria (0,5% dell’importo) ed assicurazione vita.

 

Queste prime due forme sono molto simili ed hanno in comune tassi di interesse agevolati ma presentano numerose criticità, tra le quali:

 

  • Giustificativi di spesa dettagliati;
  • Maggiore attenzione ed analisi della motivazione sottostante la richiesta di prestito;
  • Necessità di usufruire di un notaio o di altri intermediari (nel caso di mutuo ristrutturazione);
  • Procedura burocraticamente più farraginosa e ricca di documentazione volta a giustificare la spesa che sostengono la richiesta iniziale, soprattutto nel caso di prestito INPS.

 

Simili tra loro anche le ultime due varianti: prestito personale e cessione del quinto.

 

prestito cessione quinto

 

Prestito personale: chi richiede il prestito può utilizzarlo per le più diverse esigenze di spesa, o finalità (da cui appunto la dicitura di “prestito non finalizzato”).

 

Il problema può essere dato, però dalla complessità della sua fase istruttoria o il fatto che, a volte, è necessario ricorrere ad un garante per mancanza di una storia creditizia positiva (come nel caso del lavoratore precario o nel caso in cui si sia segnalati come cattivi pagatori). Questa formula infatti fa leva sullo storico del richiedente. L’esito è determinato dalla valutazione che soggetto ha all’interno della banca dati. Qualsiasi errore è tracciato e ne determina l’automatica esclusione futura.

 

La cessione del quinto, infine, è un finanziamento a tasso fisso con rimborso a rate costanti effettuato mediante trattenuta diretta in busta paga di un importo non superiore alla quinta parte dello stipendio.

Punti di forza di quest’ultima formula l’assenza di motivazione che sostiene la richiesta, la mancanza di una valutaziione preventiva del merito creditizio e l’assenza di giustificativi di spesa. Nessuna motivazione, solo la somministrazione di un questionario di autovalutazione che affida allo stesso richiedente la possibilità di attribuirsi ex sé, un giudizio sul suo status di solvibilità. Nessuna istruttoria preventiva sui finanziamenti conclusi o in corso, non si accede alla banda dati CRIF per conoscere il “volto economico” del soggetto richiedente.

 

Per maggiori approfondimenti consulta il sito http://www.preventivo-cessionequinto.it/landing-page-cessionequinto/