contratto_comodatoConfcommercio ha sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil l’intesa sul nuovo sistema di relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale. “Cuore” dell’accordo è l’intesa sui criteri di misurazione della rappresentanza non solo per le organizzazioni sindacali, ma anche per la parte datoriale, per lottare contro il “dumping” contrattuale.

 

Confcommercio, Cgil, Cisl e Ui hanno firmato l’accordo sul nuovo sistema di relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale nel terziario. La firma e la presentazione sono avvennute nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede confederale alla quale hanno partecipato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, e il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. L’accordo parte dall’intesa per stabilire criteri di misurazione della rappresentanza non solo per le organizzazioni sindacali, ma anche per la parte datoriale, per lottare contro il “dumping” contrattuale.. Il contratto nazionale rimane centrale ed è affiancato dal contratto aziendale o territoriale che può in parte modificarlo. Non ci sono automatismi per gli aumenti, ma si fa riferimento agli andamenti dei settori e ai risultati della trattativa.

 

Il segretario generale dell Cgil Susanna Camusso, ha commentato l’accordo firmato con Confcommercio: “Un accordo nato in un clima complicato di delegittimazione dei corpi intermedi che ne dimostra invece importanza e ruolo”. camusso ha sottolienato l’importanza dell’accordo e ha poi richiamato la necessità di una sede di confronto permanente per affrontare i cambiamenti della società. “Il riferimento al contratto nazionale serve anche a difendere il principio di competizione leale tra le imprese”.

 

Camusso ha poi ricordato l’aspetto fondamentale dell’autonomia delle parti sociali “che possono determinare le modalità con cui si attiva la contrattazione. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha evidenziato “il buon segno di volontà delle parti sociali di contribuire davvero alla crescita e allo sviluppo. Importante il richiamo che facciamo a governo e paese perché Il tema delle produttività del lavoro sia calata in una serie di interventi generale sulla produttività di sistema”.

 

“Secondo Furlan, la grande novità dell’accordo firmato è “che siano le stesse parti datoriale a condividere Il tema della rappresentanza come tema che dà certezza, snellezza e trasparenza alla contrattazione. La frammentazione delle parti datoriali ha reso più deboli imprese e lavoratori”. E a proposito delle aziende, Furlan ha osservato che la produttività delle aziende è legata alle scelte che farà il Governo su investimenti, innovazione e ricerca”.

 

Per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, quella di oggi “è un’altra tappa importante degli incontri con le parti datoriali per affermare un nuovo modello contrattuale e tutto ciò che riguarda l’innovazione”. “Modernità – ha detto Barbagallo – non significa eliminare i livelli contrattuali”. “Aver affermato questi principi – ha sottolineato il segretario della Uil – riafferma il ruolo dei corpi intermedi in un panorama nazionale dove imprese e lavoratori rischiano di non cogliere le sfide dei prossimi anni”. Barbagallo ha poi concluso il suo intervento parlando di Welfare: “Dobbiamo fare in modo che il welfare aziendale non sia visto come sostitutivo di quello statale ma aggiuntivo”.