Salvo il registro delle imprese. Il governo fa un parziale dietrofront sul proposito, che aveva messo in fibrillazione tutto il sistema camerale , di eliminare l’obbligo di iscrizione delle aziende alle Camere di commercio. In realtà, spiega l’esecutivo, l’obiettivo è «ridurre i costi che gravano sull’attività imprenditoriale, pur preservando il registro delle imprese».
Matteo Renzi tira dritto, invece, sulla licenziabilità dei dirigenti rimasti senza incarico. La risoluzione del rapporto di lavoro non scatterà subito, ma dopo un periodo di tempo in cui il manager pubblico riceverà solo la parte fissa della retribuzione.
Nessuna concessione anche sul dimezzamento del monte ore dei permessi sindacali. «Il governo ritiene la misura necessaria» è il laconico commento contenuto nel documento che il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, ha trasmesso ai sindacati in prospettiva dell’incontro fissato per giovedì mattina. Il dossier di 11 pagine riprende le 44 proposte della «lettera ai dipendenti pubblici» con cui è stata avviata la consultazione online terminata il 30 maggio.
E per ciascuna di esse l’esecutivo prova a convincere le organizzazioni maggiormente rappresentative del pubblico impiego della bontà delle misure ipotizzate anche alla luce dei rilievi sollevati dagli statali nelle 40 mila mail inviate al ministero.
FONTE: Italia Oggi