I dati sono stati diffusi dall’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione 2018 presentato dall’Inps e dal Ministero del Lavoro. Dal 1° luglio 2018 la platea si estenderà ulteriormente.
Le persone beneficiate da misure di contrasto alla povertà sono nel primo trimestre 2018 quasi 900 mila e 7 su 10 dei beneficiari risiedono al Sud. E’ quanto si legge nell’Osservatorio statistico sul reddito di inclusione 2018 presentato oggi dall’Inps e dal Ministero del Lavoro secondo il quale sono stati coinvolti dal Rei (Reddito di inclusione) 316.693 persone (in 110 mila famiglie) mentre altre 47.868 persone (in 119 mila famiglie) sono state interessate dal Sia (il sostegno di inclusione attiva) che da quest’anno ha chiuso i battenti per lasciare spazio al REI.
L’Inps registra anche che sono destinatarie degli aiuti 57 mila famiglie con minori (che rappresentano il 52% dei nuclei beneficiari). Sono invece 21mila 500 i nuclei con disabili (pari al 20% dei nuclei beneficiari) per un un importo medio di 297 euro al mese. Che tuttavia varia a seconda della Regione. Si passa da un minimo di 225 euro per la Valle d’Aosta fino ai 328 per la Campania; complessivamente le regioni del Sud hanno un valore medio più alto di quelle del nord e del centro per la maggiore numerosità del nucleo familiare.
Le misure di contrasto alla povertà – secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri – hanno raggiunto il 50% della platea potenziale. Ma “la platea interessata da luglio salirà a 2,5 milioni di persone e 700.000 famiglie. E’ un fatto molto positivo che in Italia si parli di misure di contrasto alla povertà. Abbiamo colmato un ritardo di 70 anni rispetto ad altri Paesi”. “Dando maggiore risorse – ha aggiunto – potremmo raggiungere ancora maggiori platee. Spero che chi si batte per queste misure rinunci a mettere delle bandierine, ma si impegni per trovare risorse ulteriori”.
Dal 1° luglio 2018, infatti, verranno meno i requisiti collegati alla composizione del nucleo familiare richiedente, di cui vengono considerate esclusivamente le condizioni economiche. Da tale data, i nuclei familiari richiedenti dovranno, quindi, solo risultare in possesso dei requisiti cittadinanza e soggiorno, di quelli riferiti alla condizione economica e al godimento di beni durevoli e ad altri indicatori del tenore di vita elencati dall’articolo 3, comma 1, del D.Lgs. 147/2017. Dal prossimo luglio, in sostanza, potranno avere accesso al REI anche i nuclei familiari che non hanno un minore, un disabile, un disoccupato ultra55enne o una donna in stato di gravidenza, e la misura assumerà carattere universale.
Da quest’anno, inoltre, è stato leggermente incrementato il massimale annuo riferito alla componente economica del ReI del dieci per cento rispetto al valore dell’assegno sociale, incrementandolo così a 6.406,4 euro. In termini sostanziali, poiché l’unica tipologia familiare con beneficio potenziale sopra il massimale è, a legislazione vigente, quella dei nuclei con 5 o più componenti, viene accresciuto il beneficio massimo del ReI per tali nuclei dagli attuali 485,41 euro mensili fino a circa 534 euro (si veda tavola sottostante).